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Falsi magri? In Italia sono 6 milioni

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In Italia è allarme per i falsi magri, ovvero quelle persone che pur non avendo problemi di linea sono a rischio cardiovascolare, colpa dei depositi di grasso accumulati nel fegato, nelle arterie e intorno al cuore.

A lanciare l’allerta, il decimo Congresso Nazionale della Società Italiana per la Prevenzione Cardiovascolare (SIPREC), tenutosi a Napoli dall’8 al 10 marzo.

Sarebbero infatti oltre 6 milioni (il 25% della popolazione) gli italiani metabolicamente obesi che senza saperlo hanno un rischio doppio di essere colpiti da malattie cardiache e una probabilità di sviluppare il diabete da 4 a 5 volte più alta rispetto a chi è magro, sia dentro che fuori. Di questi, 250 mila sono bambini. La colpa è dell’alimentazione scorretta, degli stili di vita sbagliati e soprattutto della sedentarietà.

Una situazione da non sottovalutare per il dottor Giorgio Sesti, docente di Medicina Interna all’Università “Magna Graecia” di Catanzaro. “Il grasso depositato nelle arterie provoca l’aterosclerosi, mentre quello attorno al cuore non ha di per sé un’azione negativa sull’organo, è però un campanello d’allarme molto forte dell’accumulo del grasso viscerale tanto rischioso per la salute“. Molto pericoloso invece il deposito di grasso sul fegato: “Il fegato smaltisce i grassi e produce metaboliti buoni che aiutano a ripulire l’organismo dal colesterolo – spiega Sesti –. Ma in condizioni di sovraccarico produce fattori infiammatori che hanno effetti negativi sull’organismo. Se nel fegato si accumula il grasso, il bilancio si sposta verso una riduzione dei fattori ‘buoni’ e un aumento di quelli ‘cattivi’, con effetti diretti sull’aumento del rischio cardiovascolare”.

Come accorgersi se si è metabolicamente obesi?

Basta fare delle semplici analisi del sangue: se i valori di trigliceridi e glicemia sono nella norma ma verso il limite superiore e se il colesterolo buono HDL tende ad essere basso, allora si può sospettare un accumulo di grassi nelle arterie e nell’organismo. Altri esami utili possono essere il dosaggio dell’insulina circolante, attraverso cui si può stabilire se c’è insulino-resistenza e dunque il pericolo di ammalarsi di diabete, e l’ecografia epatica per vedere la presenza di grassi nel fegato.

E come intervenire in caso di esito positivo?

Sicuramente bisogna praticare sport: la corsa leggera, le passeggiate in bicicletta e il nuoto possono essere senza dubbio un buon aiuto per prevenire l’accumulo del grasso. Ma anche l’alimentazione svolge un ruolo fondamentale: una dieta attenta al consumo di grassi, non necessariamente ipocalorica, riduce il deposito di colesterolo e di grassi sul fegato, vasi e cuore.

Fabrizio Giona

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