Il bianco e il nero, il caldo e il freddo, la fame e l’obesità. Sono gli opposti dell’esistenza: mentre i primi, però, rientrano nell’ordine naturale delle cose, l’ultimo no. È uno scandalo, una vergogna del nostro mondo.
Un recente studio della Croce Rossa Internazionale ha rilevato che al giorno di oggi le persone in sovrappeso sono più numerose di quelle malnutrite. I dati, relativi al 2010, parlano di 1,5 miliardi di persone obese, contro 925 milioni tormentate dal problema della fame e della carenza di risorse: un dramma, quello della malnutrizione, che sembra destinato ad assumere tinte ancora più cupe causa dell’acuirsi della crisi alimentare.
È facile scadere nella retorica dei commenti buonisti. Per questo preferiamo guardare la questione dal punto di vista più oggettivo: quello della giustizia. Una giustizia, un’equa distribuzione delle risorse che sono evidentemente assenti se accanto a chi spende soldi in trattamenti estetici, sedute dimagranti, nella ricerca disperata della linea perfetta, c’è chi non può assicurare la sopravvivenza a sé ed alla propria famiglia, a causa della mancanza di cibo.
Del resto questa nostra considerazione è solo una parafrasi delle parole utilizzate dal segretario generale della Croce Rossa Internazionale, Bekele Geleta, a commento della realtà appena descritta
“Se nel mondo vi è una situazione in cui il 15% dell’umanità ha fame mentre il 20% è sovrappeso, c’è qualcosa che non ha funzionato”.