È stato presentato ieri alla Commissione Igiene e Sanità del Senato il nuovo disegno di legge volto alla tutela delle persone obese.
Per la prima volta, dunque, il problema dell’obesità e dei suoi limiti si affaccia al Senato. In realtà, si tratta di una piaga che affligge oltre 6 milioni di italiani, oltre l’11% della popolazione nazionale. Una cifra che negli ultimi anni è salita ancora di più. Si è registrato infatti un aumento del 25% dei soggetti obesi, e, secondo alcune stime, nel 2025 l’incremento potrebbe arrivare al 43%.
Ma tutto il mondo è paese. In Cina gli obesi sono circa 60 milioni, mentre negli Stati Uniti, dove l’alimentazione è un argomento discutibile, arrivano a 91 milioni. Meritano una riflessione anche i 14 milioni di over size inglesi.
Per gli Stati, si tratta di un problema dalla portata finanziaria da non sottovalutare. Obesità significa anche diabete, cardiopatie, ipercolesterolemia, ipertensione.
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Ha spiegato il vicesindaco di Roma, Mauro Cutrufo, senatore del Pdl e primo firmatario del provvedimento:
“Il ddl si basa sul riconoscimento di oggettiva condizione di handicap per i malati di obesità grave e prevede in sostanza una serie di interventi finalizzati ad assicurare l’integrazione sociale e lavorativa dei pazienti obesi, come ad esempio l’eliminazione di barriere architettoniche, la modifica degli standard degli edifici pubblici, dei mezzi di trasporto e l’adeguamento delle strutture e degli strumenti diagnostici terapeutici di ospedali pubblici e cliniche”.
Un vero e proprio handicap, dunque. E il ministro spiega quali saranno gli interventi:
“Sono previsti programmi specifici di ricerca e di informazione sull’obesità e sulla corretta alimentazione che rendano possibile un’azione di prevenzione a partire dalle scuola dell’obbligo”.
Un primo passo istituzionale verso questa malattia, spesso sottovalutata. Ma non solo. Il ddl, qualora venisse approvato in Parlamento potrebbe essere preso a modello sia per l’Ue che per gli altri stati del mondo.