La piramide alimentare vegana è una risorsa preziosa per chi vuole seguire una dieta bilanciata a base vegetale. Ma come funziona esattamente? E quali benefici offre?
Negli ultimi anni, sempre più persone si avvicinano al veganismo per motivi di salute, sostenibilità ambientale, o per questioni etiche. Tuttavia, scegliere una dieta esclusivamente vegetale non è sinonimo di salute automatica.
Senza un’adeguata pianificazione, si rischia di incorrere in carenze nutrizionali. Ecco perché la piramide alimentare vegana, basata sulle più recenti raccomandazioni scientifiche, fornisce una guida chiara per ottenere una nutrizione completa e bilanciata.
Indice
Nutrizione vegana e ricerca scientifica
Studi autorevoli supportano i benefici di una dieta vegana pianificata. L’American Dietetic Association sostiene che una dieta vegana correttamente strutturata è adatta a tutte le età, contribuendo a prevenire diverse malattie croniche. Al contrario, la Società Tedesca di Nutrizione (DGE) invita a prestare attenzione a nutrienti critici e non consiglia questa dieta in gravidanza e durante l’infanzia, per mancanza di sufficienti evidenze scientifiche.
Cos’è la piramide alimentare vegana?
A differenza delle piramidi tradizionali, quella vegana esclude carne, pesce, latte, uova e derivati animali. Questa piramide è stata progettata per guidare i vegani e i nutrizionisti verso una dieta completa, mostrando in che quantità e con quale frequenza consumare i vari gruppi alimentari. La piramide è organizzata per offrire una panoramica chiara e accessibile: più un alimento è posizionato alla base, maggiore sarà la sua porzione giornaliera.
Consigli pratici per una dieta equilibrata
La piramide alimentare vegana non solo suddivide gli alimenti, ma fornisce anche raccomandazioni precise su porzioni e frequenza. In base alle linee guida della DGE, seguire queste indicazioni fornisce in media circa 2050 kcal, 66 g di proteine, e soddisfa i fabbisogni giornalieri di micronutrienti per adulti tra i 25 e i 50 anni.
I principali gruppi alimentari della piramide vegana
Gli alimenti nella piramide vegana si suddividono in cinque gruppi principali: verdure, frutta, cereali, legumi, e noci e semi. Ogni gruppo ha un posto specifico nella piramide, con raccomandazioni su porzioni e frequenza per assicurare il giusto equilibrio nutrizionale.
Caratteristiche aggiuntive: integratori e biodisponibilità dei nutrienti
Un aspetto distintivo della piramide vegana è l’inclusione di raccomandazioni sugli integratori. Questi possono essere fondamentali per assicurarsi un apporto adeguato di nutrienti critici come la vitamina B12 e la vitamina D, spesso carenti in una dieta completamente vegetale.
Miglioramento della biodisponibilità: alcuni accorgimenti possono aumentare l’assorbimento dei nutrienti. Per esempio, evitare il tè verde e nero durante i pasti aiuta ad assorbire meglio i minerali come il ferro. Anche metodi di preparazione come la germinazione e la fermentazione riducono gli inibitori dell’assorbimento e migliorano l’apporto nutrizionale. Inoltre, la vitamina C favorisce l’assorbimento di ferro e zinco: consumare alimenti ricchi di vitamina C con i pasti può quindi migliorare l’efficienza nutrizionale.
Combinare le proteine vegetali
Per ottenere tutti gli amminoacidi essenziali, è utile combinare i vari gruppi alimentari. Per esempio, i cereali sono poveri di lisina, abbondante invece nei legumi, mentre questi ultimi sono scarsi di metionina, presente nei cereali. Seguendo le proporzioni della piramide vegana, si possono facilmente integrare tutti gli aminoacidi necessari.
Approcci vegani a confronto
Oltre alla piramide alimentare vegana, esistono altre diete vegane che si differenziano nelle raccomandazioni. Ecco alcuni esempi.
Eco-Atkins
L’Eco-Atkins è una versione vegana della dieta a basso contenuto di carboidrati e ricca di proteine. Si basa su alimenti come soia, noci e avocado e riduce i carboidrati da cereali e frutta. Questo approccio può migliorare i livelli di colesterolo ma è contrario alle raccomandazioni della piramide vegana, che suggerisce un maggior consumo di carboidrati complessi.
Starch Solution
La “Starch Solution”, ideata dal dottor John McDougall, si concentra sui carboidrati complessi e riduce grassi e oli. Promuove una dieta ricca di cibi integrali, come raccomandato dalla piramide vegana, ma elimina quasi completamente i grassi aggiunti. Questa dieta favorisce una buona digestione e stabilizza i livelli di zucchero nel sangue, ma potrebbe risultare difficile da seguire per chi è abituato a usare oli.
Dieta cruda vegana
La dieta crudista vegana include solo cibi non riscaldati oltre i 42°C per preservare enzimi e nutrienti. Tuttavia, alcuni nutrienti diventano più biodisponibili dopo la cottura (come il betacarotene), quindi potrebbe risultare incompleta se non è pianificata accuratamente. Inoltre, una dieta crudista molto restrittiva potrebbe portare a carenze nutrizionali se non include un’adeguata varietà di alimenti.
Leggi anche: Essere vegan aiuta a rimanere più giovani
La piramide alimentare vegana è una risorsa preziosa per chi desidera seguire una dieta vegana equilibrata e sicura. Fornisce indicazioni chiare su porzioni, frequenze e combinazioni alimentari per garantire un apporto completo di nutrienti. Rispetto ad altre diete vegane più restrittive, la piramide offre un approccio equilibrato, ideale per chi cerca di adottare uno stile di vita vegano in modo sano e sostenibile.
Fonte: ecodemy.com