Da quando è iniziato il lockdown in Italia, a causa del coronavirus, il lievito di birra è diventato uno dei prodotti più introvabili sugli scaffali dei supermercati. Sono tantissimi, infatti, gli italiani che si stanno dedicando alla cucina, sfornando pane, pizza e altre prelibatezze per allietare questa quarantena.
La carenza di lievito nei supermercati, però, ha portato molti ad autoprodurre il lievito in casa, affidandosi a ricette trovate sul web. Tuttavia, come spiegato da alcuni esperti, questi esperimenti in cucina sono da evitare in quanto potrebbero rivelarsi pericolosi.
Parla l’esperto
La ricetta che spopola in queste settimane prevede solo 3 ingredienti, acqua, farina e birra da miscelare. L’intento è quello di riattivare i lieviti presenti nella birra per poi usarli per far lievitare la pasta. Ma perché questa miscela apparentemente innocua può essere nociva per la salute? A chiarirne i motivi è Antonello Paparella, microbiologo alimentare dell’Università di Teramo, che ha rilasciato un’intervista a “Il Fatto Alimentare”:
“Si è visto che nelle birre non pastorizzate possono essere presenti microrganismi dannosi per la salute, mentre in quelle pastorizzate questo evento è molto più raro ma si possono rilevare spore (forme di resistenza), per esempio di Bacillus cereus che può provocare intossicazioni alimentari.
Nella birra la presenza di questi microrganismi indesiderati è contrastata in primo luogo dal processo di pastorizzazione, ma anche da fattori come l’acidità della bevanda, l’attività antimicrobica del luppolo, il livello di anidride carbonica e il grado alcolico. Quando mescoliamo la birra con farina e zucchero, andiamo a modificare sia l’acidità sia il grado alcolico dell’impasto, inoltre lo zucchero è un ottimo nutriente per diverse specie batteriche. Il risultato è che si dà la possibilità di crescere a microrganismi che sono in competizione con il lievito e possono ostacolare il processo di lievitazione. C’è anche il pericolo di fare proliferare eventuali microrganismi patogeni occasionalmente presenti nella birra, come Bacillus cereus. È vero che questi batteri vengono poi neutralizzati con la cottura del pane nel forno, ma non dobbiamo trascurare l’eventualità di contaminare le mani, il piano di lavoro o gli utensili della cucina“.
Il lievito madre, l’alternativa al lievito di birra
Assodato che il lievito di birra home made è decisamente sconsigliato, non resta che chiedersi se esiste un’alternativa valida ma soprattutto sicura per non rinunciare a mettere le mani in pasta. Fortunatamente la risposta è sì. Quale? Il lievito madre!
Grazie a questo tipo di lievito sarà possibile ottenere un ottimo pane fatto in casa lievitato naturalmente, ma anche pizze, brioche, focacce e tante altre delizie. Il procedimento è abbastanza semplice e bastano solo due ingredienti: acqua e farina (meglio se biologica). Se volete cimentarvi nella realizzazione della pasta madre, trovate qui la ricetta di greenMe che vi guiderà passo passo nella preparazione.