Quanto contano i geni e le abitudini nella comparsa dei brufoli?
A questa domanda hanno cercato di rispondere i ricercatori del Centro Studi Gised – Gruppo Italiano Studi Epidemiologici in Dermatologia – con uno studio condotto per individuare i fattori che favoriscono l’evoluzione dell’acne. La ricerca ha coinvolto 500 persone, chi senza alcun brufolo o con acne lieve e chi con acne moderata e grave, focalizzandosi su adolescenti e giovani di età inferiore ai 24 anni.
Il risultato? Sicuramente l’ereditarietà gioca un ruolo determinante ma non più di quello che rivestono i nostri comportamenti quotidiani, soprattutto a tavola. Come spiega Luigi Naldi, direttore del Centro Studi Gised e coordinatore dello studio, “Non sappiamo quali siano i geni coinvolti, ma l’ereditarietà ha un grosso peso: se i genitori hanno avuto l’acne occorre essere più incisivi nelle cure, perché la probabilità che il figlio sviluppi un’acne grave è più che triplicata. Ma i dati più interessanti – continua Naldi – riguardano lo stile di vita: essere sovrappeso od obesi, ad esempio, si associa a un’acne peggiore”. Dunque, per avere una pelle liscia e senza brufoli è bene mantenere il proprio peso forma.
Ma è consigliato anche limitare il consumo di alcuni specifici alimenti, come il latte ad esempio, soprattutto scremato o parzialmente scremato, perché è dimostrato che berne più di tre volte a settimana aumenta di circa l’80% il rischio di acne moderata-grave. Di contro il pesce, con i suoi “grassi buoni” che aiutano a riequilibrare i fattori infiammatori, riduce il rischio del 30%.
Scagionato invece il fumo, che sembra non proteggere dall’acne (come le leggende metropolitane narrano) né aggravare il problema. E udite udite, anche cioccolata e patatine fritte non sortiscono alcun effetto negativo.
Nonostante ciò, le buone abitudini, sia a tavola che nella vita quotidiana, hanno un ruolo decisivo nel prevenire o debellare l’acne. Soprattutto nella fase di sviluppo, quando i classici brufoletti adolescenziali possono tramutarsi in pustole o peggio ancora in cisti che possono lasciare cicatrici permanenti.
Quindi, occhio a ciò che si mangia ma soprattutto a quanto si mangia!
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Fabrizio Giona