Quando si segue una cura farmacologica è necessario prestare attenzione alla propria alimentazione. Vi sono infatti alcuni alimenti che possono avere interazioni con l’azione dei farmaci e che dunque sarebbe bene evitare. L’FDA ha presentato di recente un’utile guida per evitare le combinazioni più pericolose tra alimenti e medicinali.
Ad essa si aggiungono le indicazioni del dottor Stephen Dahmer, esperto del Continuum Center for Health and Healing, che ha voluto fornire alcune indicazioni per evitare interazioni tra alimenti e farmaci che rischiano di rendere inefficace una cura o che possono altrimenti amplificare il rischio che si presentino pericolosi effetti collaterali.
Indice
Succo di pompelmo
Il succo di pompelmo è sicuramente benefico per il suo contenuto di vitamina C e di potassio, ma potrebbe dare adito ad effetti collaterali se assunto insieme ad alcuni farmaci, poiché esso può essere in grado di interferire con alcuni importanti enzimi intestinali. In particolare è necessario prestare attenzione ai farmaci come le statine (prescritte per inibire la sintesi del colesterolo), gli immunosoppressori e le benzodiazepine (ad esempio il Valium). Anche alcune bibite possono contenere succo di pompelmo, quindi è necessaria la massima attenzione.
Banane
Assumere troppi alimenti ricchi di potassio, come le banane, le arance e gli ortaggi a foglie verde, a parere dell’esperto può causare problemi a coloro che assumono farmaci indicati per abbassare la pressione sanguigna. Le persone che assumono tali farmaci accompagnandoli con una dieta ricca di potassio, potrebbero andare incontro a palpitazioni cardiache.
Le banane, per via del loro contenuto di tiramina, potrebbero avere interazioni con alcuni farmaci antidepressivi ed inibirne l’azione, con riferimento agli inibitori delle monoamino ossidasi (I-MAO, IMAO).
Succo di mirtilli rossi
Il succo di mirtilli rossi (Vaccinium macrocarpon o “cranberry”) è consigliato per la cura delle infezioni delle vie urinarie, come rimedio naturale benefico. Esso però contiene nello stesso tempo delle sostanze chimiche considerate in grado di amplificare in modo pericoloso gli effetti di farmaci utilizzati per combattere il colesterolo (statine).
Spinaci
Gli spinaci, insieme a tutti gli alimenti ad elevato contenuto di vitamina K, possono avere interazioni con alcuni farmaci ed essere responsabili di vanificare gli effetti dei farmaci anticoagulanti, come il Coumadin, per via del loro contenuto di sostanze che promuovono l’aumento della densità del sangue. In coloro che assumono tali farmaci il consumo di spinaci, secondo gli esperti, potrò avvenire, ma in maniera moderata, con una piccola porzione 2 o 3 volte alla settimana.
Fibre
Gli alimenti ricchi di fibre, come cereali integrali, verdure e frutta, rappresentano fonti nutrizionali irrinunciabili. Esse però contribuiscono a rallentare i processi di svuotamento dello stomaco, un’eventualità che secondo il dottor Dahmer potrebbe rallentare l’assorbimento dei farmaci e la loro immissione nel flusso sanguigno, portando alla presenza di livelli minori rispetto a quanto ci si attenderebbe per alcuni medicinali nel sangue, ad esempio gli antibiotici.
L’esperto sottolinea come spesso non sia necessario eliminare del tutto un certo alimento durante una cura farmacologica e che bisognerebbe porre attenzione alle quantità dello stesso assunte durante il periodo del trattamento. In caso di dubbi è sempre bene consultare il proprio medico in modo da conoscere se vi siano degli alimenti da evitare durante l’assunzione di un determinato farmaco, per prevenire spiacevoli conseguenze.