L’etichettatura obbligatoria delle uova è in vigore nel nostro Paese già dal 2004 e consente di distinguere anche la provenienza e il metodo di allevamento.
Il codice, introdotto a livello comunitario, è formato da diverse parti: il primo numero indica il tipo di allevamento (0 per il biologico, 1 all’aperto, 2 a terra, 3 nelle gabbie), la seconda sigla indica la nazione in cui l’uovo è stato deposto (es. IT).
Vi sono poi le indicazioni relative al codice Istat del Comune, alla sigla della Provincia e al codice dell’allevatore. A queste informazioni si aggiungono quelle relative alla categoria (A e B a seconda che siano per il consumo umano o industriale), al livello qualitativo e di freschezza e alle classificazioni di peso (XL, L, M, S).