Un ingrediente tipico della cosiddetta cucina “povera”, ma ricchissimo di proprietà nutrizionali. Stiamo parlando del cavolo riccio, ortaggio utilizzato per lo più per la preparazione di zuppe e minestre, ma “snobbato” dalla novelle cuisine e dai ristoranti di prestigio.
Negli orticelli della vecchia Scozia questo ortaggio da sempre ha occupato un posto di primo piano, dal momento che questa pianta robusta può continuare a crescere d’inverno. Anzi ha un sapore migliore se esposta al gelo.
Ma in Italia e nel resto d’Europa questo ingrediente di “serie B” non ha mai avuto il rilievo che merita. Forse non tutti sanno che il cavolo riccio contiene svariate sostanze fondamentali per la nostra dieta quali ferro, acido folico e magnesio.
In più, il cavolo è consigliato nelle diete di pazienti anemici.
Ma questa è solo una delle ragioni per fare incetta di cavolo riccio, proponendolo nei nostri menu casalinghi.
Aggiungici anche l’alto potere antiossidante e il contenuto di vitamina C, che lo rendono anche un valido supporto per mantenere attivo il sistema immunitario.
Ad elevare lo status di questo ortaggio ci ha pensato una ricerca compiuta dalla prestigiosa Università di Harvard, secondo cui gli antiossidanti contenuti nel cavolo riccio possono diminuire del 40% le probabilità di ammalarsi di tumore alle ovaie. Possiamo quindi considerare questo alimento come un valido alleato per la salute delle donne.
Ma come cucinare il cavolo senza correre il rischio di mangiare sempre la solita minestra?
Sicuramente è un ottimo ingrediente da insalata, ma anche da utilizzare per lo stufato e per la ribollita – tipico piatto della cucina fiorentina – se proprio vogliamo essere originali perché non tentare un risotto con cavolo e salsiccia? Il risultato potrebbe essere sorprendente!