doppiapiramidealimentare Fonte:https://www.barillacfn.com/it/divulgazione/doppia piramide

Ecco da Barilla la nuova piramide alimentare idrica

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Un modello alimentare che, oltre a far bene alla salute, tuteli anche l’ambiente e – soprattutto – le risorse idriche del nostro pianeta?

Esiste, ed è stato elaborato dal Barilla Center for Food and Nutrition, i cui esperti si sono concentrati non solo sull’impatto ambientale dei vari cibi che portiamo sulla nostra tavola, ma sull’utilizzo (e lo spreco) di una risorsa preziosissima come l’acqua.

Potrebbe sembrare strano, eppure è proprio così: ad ogni alimento che consumiamo corrisponde una certa quantità di acqua utilizzata per la sua produzione o coltivazione, la cosiddetta “impronta idrica”. Anche l’acqua piovana evaporata contribuisce a definire l’impatto dei cibi, ma fa parte della cosiddetta impronta verde. Esiste poi l’impronta idrica blu, ovvero l’acqua utilizzata che non torna al corso d’acqua da cui proviene, e quella grigia, la più dannosa per l’ambiente, in quanto rappresenta l’acqua che viene inquinata per produrre l’alimento, ad esempio per diluire i fertilizzanti.

Il Barilla Center, in base al consumo e all’utilizzo dell’oro blu, risorsa sempre più preziosa per il mondo intero, ha quindi elaborato una piramide alimentare rovesciata, alla cui cima (in realtà la base) troviamo la carne rossa in quanto per produrne 1 kg occorrono oltre 15 mila litri d’acqua. Dalla parte opposta, a fare da contrappeso, frutta e verdura che, al contrario, utilizzano solo 1000 litri d’acqua. In mezzo, tutto il resto: dolci (circa 3 mila litri d’acqua), pane e cereali (fra 1300 e 1800 litri), caffè (oltre 1100 litri), latte (circa un migliaio) e vino (poco di meno di 1000 litri per una bottiglia da un litro).

Per ridurre il nostro impatto negativo sull’ambiente mentre siamo a tavola non dobbiamo far altro, dunque, che mangiare sano. La dieta mediterranea, da questo punto di vista, può aiutarci notevolmente: un ridotto consumo di carne rossa e di cibi grassi aiuterà non solo la nostra salute, ma anche le scorte idriche del pianeta, oggi sempre più a rischio di esaurimento.

Eleonora Cresci

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