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I cibi dell’intelligenza

Alimentazione e studio: quando anche il cervello va nutrito

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Se fai il pieno di grassi o di zuccheri, la memoria vacilla. Senza proteine, addio genio dell’intelletto. Cosa mangiare per preservare la nostra zucca?

La struttura e le funzioni del cervello, così come quello del cuore, migliorano o peggiorano grazie o a causa dell’alimentazione, delle medicine che si assumono e dell’esercizio mentale – e fisico – che ci si concede nel corso della vita. Di fatto, il cervello è un organo dalla elasticità sorprendente che cresce, si contrae e cambia forma a seconda delle circostanze. E soprattutto a seconda di quello che mangiamo.

Cambiare la nostra alimentazione di certo non ci fregerà del Premio Nobel, ma ci consentirà di far aguzzare meglio l’ingegno o addirittura correggere i piccoli difetti di concentrazione, scongiurare i vuoti di memoria e altri “acciacchi”.

Le proteine per dare impulso al cervello

Le proteine sono coinvolte nella produzione dei neurotrasmettitori (sostanze che rendono possibile la trasmissione degli impulsi nervosi tra le cellule del cervello) e sono quindi responsabili del loro funzionamento. Da uno studio inglese è emerso che un gruppo di ragazze che seguivano una dieta povera di proteine avevano un quoziente intellettivo inferiore rispetto a quelle che ne assumevano a sufficienza.

Si stima che ogni giorno nell’organismo circa 250 grammi di proteine sono soggette a turnover, vale a dire a un processo di demolizione e sintesi. Gli aminoacidi che si liberano con questo meccanismo sono riutilizzati per sintetizzare nuove proteine, ma parte di essi si perde nella formazione di composti azotati (urea, creatinina, acido urico), mentre altre perdite proteiche dipendono dalla desquamazione della pelle e dalla crescita di capelli, peli e unghie. Si ha quindi una perdita di azoto che deve essere reintegrata con la dieta.

Le proteine si trovano per lo più in alimenti di origine animale come carne, pesce, salumi, uova, formaggi, latte, yogurt, ma anche nei vegetali come piselli, fagioli, lenticchie e soia.

I grassi Omega 3 per il mantenimento delle cellule cerebrali

Il cervello contiene circa il 60% di grassi, di cui un terzo proviene dalla dieta. I grassi Omega-3, in particolare, permettono di costruire e mantenere in buono stato delle membrane delle cellule cerebrali. Via libera, dunque, a salmone, trote, sardine e sgombri e riduciamo l’assunzione di grassi saturi.

Carboidrati per dare energia

La funzione energetica nel nostro organismo si sviluppa grazie ai carboidrati, presenti soprattutto nel pane e nella pasta. Ricordatevi che l’assunzione di cibi a base di carboidrati deve essere equilibrata per evitare che essi si trasformino in quei grassi non più utili alle funzioni vitali del corpo umano e come energia da spendere nelle attività della giornata.

Le vitamine del gruppo B

Necessarie per il nostro benessere psico-fisico, molte delle vitamine sono importanti anche per il nostro cervello. Così, le vitamine del gruppo B sono necessarie per il sistema nervoso. In particolare le vitamine B6 e B9 (quest’ultima è l’acido folico, indispensabile anche durante la gravidanza perché previene le malformazioni neonatali) – che si trovano le prime nel carne, nel pesce e nel fegato e le seconde nelle verdure a foglia larga, nei legumi, nel pane integrale, nel lievito di birra e nel fegato – e B12 (carne, uova, formaggio, fegato) stimolano la memoria.

La B1 (carne di maiale, ceci, fagioli secchi, cereali integrali, fegato di manzo, salmone, germe di grano, lievito di birra), partecipa al metabolismo del glucosio, che fornisce energia al cervello. Ciò non toglie che anche tutte le altre vitamine siano fondamentali per il nostro organismo!

I minerali, per proteggere e stimolare il cervello

Tra i sali minerali, il ferro rimane il più importante. Una sua carenza provoca anemia, quindi, una minore ossigenazione del cervello e, di conseguenza, un deficit nella sua funzione. Ma i minerali sono necessari anche alla formazione dei tessuti, alle reazioni enzimatiche, alla contrazione muscolare e alla coagulazione del sangue. Il ferro si trova nelle carni rosse, nelle uova, nei legumi e in alcuni ortaggi, come gli spinaci. Il ferro alimentare è più facilmente assimilabile dall’organismo se viene abbinato alla vitamina C.

Germana Carillo

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Giornalista pubblicista, classe 1977, laurea con lode in Scienze Politiche, un master in Responsabilità ed etica di impresa e uno in Editing e correzione di bozze. Direttore di wellme per tre anni, scrive per greenMe da dieci. È volontaria Nati per Leggere in Campania