Problemi di ipertensione? Un bel frullato di fragole e mirtilli e scongiurerete i problemi della vostra pressione.
L’ha scoperto, dopo anni di ricerca, un team di ricercatori anglo-americani: le forze si sono unite infatti dall’East Anglia ad Harvard per sfociare nei risultati pubblicati recentemente sull’American Journal of Clinical Nutrition: una porzione a settimana di questi prelibati frutti colorati e le probabilità di avere la pressione alle stelle si riducono addirittura del 10%.
Lo studio è durato ben 14 anni e si è basato sulla compilazione di questionari semiquantitativi distribuiti a chi ha partecipato ai 3 grandi trial di salute pubblica statunitense: Nurses’ health study I e II e l’Health professionals follow-up study. I 134 mila donne e i 47 mila uomini coinvolti hanno compilato i formulari che erano divisi in due classi: quelli relativi allo stato di salute in generale che andavano compilati ogni 2 anni, e quelli sulle abitudini alimentari, riempiti invece ogni 4.
Dopo i 14 anni presi in esame, 35 mila persone hanno sviluppato ipertensione e questa è stata messa in relazione ai diversi profili dietetici: i rischi di contrarla erano nettamente inferiori nelle persone che consumavano flavonidi. Queste sostanze si trovano soprattutto nel tè, nelle mele, nel succo d’arancia, nel vino rosso, nelle fragole e nei mirtilli. Sono proprio flavoni presenti in questi frutti di bosco ad essere stati esaminati nel loro essere vantaggiosi anti-ipertensivi: le antocianine. Sono loro a ridurre il rischio di scatenare la pressione alta dell’8% – il 12% per i minori di 60 anni. Come fanno? Col loro potere antiossidante, perché regolano i processi che, se degenerati, portano danni all’endotelio dei vasi sanguigni e che comportano, di conseguenza, pressione alta.
E sono soprattutto i mirtilli ad avere questo potere. Le fragole, infatti, combinate coi loro cugini mirtilli paiono davvero un toccasana anche per il cuore. Entrambi infatti combattono anche il colesterolo cattivo.
“I nostri dati suggeriscono che un introito ragionevole di antocianine può contribuire a prevenire la pressione alta – dice Aedin Cassidy, responsabile dello studio – andranno confermati, ma sono incoraggianti soprattutto perché garantirsi un adeguato apporto di antocianine non è difficile. Le possiamo infatti trovare in molti cibi di facile consumo: mirtilli, fragole, lamponi, ribes nero, ma anche arance rosse, prugne e susine, melanzane. Una porzione media di questi vegetali può arrivare a contenere oltre 500 milligrammi di antocianine”.
Altre due rilevazioni singole sono state fatte a riguardo di altri due flavoni: l’apigenina – flavone contenuto nel sedano e nel prezzemolo – che abbasserebbe ulteriormente il rischio del 5%; e la catechina – contenuta nel tè verde che influenzerebbe invece del 6% il tasso di rischio.
Quindi, consumare abitualmente frutta e verdura dalle tinte forti, dal rosso al viola, ci può aiutare oltremodo a tener lontana la pressione alta.
La ricerca del 2009 allora di Soyoung Lim sulla patata viola non era poi così bislacca! La ricercatrice americana della Kansas State University, aveva scoperto il segreto insito nei colori rosso e viola e sosteneva che “the colour is the important part because the purple colour is responsible for the amount of anthocyanin”. Il suo team aveva studiato le proprietà dei vegetali scuri che, proprio per le antocianine, sono potenti antiossidanti.
Tornando ai nostri piccoli frutti di bosco, ecco altre proprietà che li rendono utili alleati della salute anche e soprattutto perché del tutto naturali! Sia fragole che mirtilli aiutano a perdere peso corporeo riducendo i grassi nel sangue e per questo ottimi contro il diabete e i problemi cardiaci: svariati studi hanno confermato che bere succo di mirtillo riduce il rischio di malattie cardiache e delle sindromi metaboliche, mentre le fragole sarebbero un buon integratore contro l’Alzheimer, prevenendo il declino delle facoltà motorie e cognitive.
Un altro alimento efficace sia contro l’accumulo di grasso nel sangue che contro la pressione alta e l’obesità è l’aceto – sia esso di mele, di vino o balsamico: l’ha scoperto il Central research institute di Handa in Giappone nel 2009.
Occhio solo alle allergie o alla tiroide – in tali casi il consumo di fragole non è consigliato – ma un bel succo violaceo tutti i giorni e una bella porzione di melanzane come più vi piacciono, vi aiuterà a tener lontano il pericolo della pressione alta e, se non ne soffrite, tanto meglio scongiurarne il pericolo no?
Valentina Nizardo