Cinque porzioni di frutta e verdura al dì ci sono state da sempre raccomandate per scongiurare il rischio di malattie cardiovascolari, cancro e diabete.
Eppure sulle pagine del Journal of the National Cancer Institute imperava una notizia: frutta e verdura in realtà poco proteggono dai tumori.
I dati emergono dallo studio europeo Epic (European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition), il cui responsabile è l’epidemiologo italiano Paolo Boffetta. Per 8 anni, dal 1992 al 2000, sono stati analizzati stili di vita e alimentazione di 400 mila uomini e donne di 10 Paesi europei, compresa l’Italia e, nel corso del periodo di ricerca, a ben 30 mila partecipanti è stato diagnosticato un tumore.
Esaminando quanta frutta e verdura avevano mangiato i malati rispetto ai sani è venuto fuori che consumare molti vegetali influenza poco il rischio di ammalarsi di tumore. Se tutti i partecipanti avessero mangiato 5 o 6 porzioni di frutta e verdura al giorno, infatti, la probabilità di tumore si sarebbe ridotta di appena il 3-4%. Più benefici, ma sempre minimi, ne potrebbero trarre le donne e i forti bevitori, ma solo per tumori legati all’uso di alcol e al fumo.
Ora il dubbio c’è. Se ci deve toccare ci tocca, quindi basta rimpinzarci con verdure bollite?
Andrea Ghiselli, ricercatore dell’Inran, Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione, sostiene: “Attenzione, dire che frutta e verdura sono inutili contro i tumori è un atto di insensibilità nei confronti dei cittadini, che per di più non aspettano altro: un’affermazione simile può infatti sembrare a molti una valida scusa per non dover più riempire il piatto di insalata. I dati EPIC – continua il ricercatore – hanno voluto vedere l’effetto dei vegetali su tutti i tipi di tumori, dalle leucemie al tumore al cervello, mettendo in uno stesso calderone anche forme di cancro che non sono direttamente influenzabili con l’alimentazione. Ebbene, nonostante si siano considerati sullo stesso piano tumori di ogni genere rimane una pur debole correlazione: significa che per i tumori che dipendono da ciò che mangiamo l’effetto è ancora più ampio, come già del resto sappiamo. Il rischio di tumore al colon, ma anche di cancro al seno o alla prostata, diminuisce se la dieta è ricca di frutta e verdura. Per di più, leggendo attentamente i dati, si vede che l’effetto protettivo è marcato in chi beve, sui tumori correlati ad alcol e fumo: vuol dire che i vegetali possono almeno in parte “rimediare” ai danni di uno stile di vita non salutare“.
In pratica, gli esperti confermano i benefici di una dieta prevalentemente vegetariana nella prevenzione dei rischi oncologici, a patto, però, che sia associata a stili di vita sani.
Germana Carillo