Spesso quando mangiamo non ci accorgiamo dei pericoli che corriamo ingerendo certi cibi. Le sostanze utilizzate per trattare alcuni alimenti non sono visibili ma possono essere dannose per la nostra salute.
Come ci informa uno studio dello Iarc (Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro dell’Oms) e pubblicato sulla rivista Lancet Oncology: il colorante caramello solfito-ammoniacale, in codice E150 d, è cancerogeno.
Questo colorante è presente in numerose bibite, caramelle, aceti e serve a dare la caratteristica colorazione marrone scuro. Ciò che risulta dannoso per l’uomo in questo colorante è un sottoprodotto del caramello, il 4-MEI (4metilimidazolo), che rappresenta un residuo non voluto del processo di produzione dei caramelli a base di ammoniaca.
Dalla ricerca emerge che: “La popolazione è esposta al 4-methylimidazole attraverso la sua presenza nei caramelli di classe III e IV che sono coloranti ampiamente utilizzati, in particolare nelle bibite. Il 4-methylimidazole è stato testato riguardo alla carcinogenicità in topi e ratti e ha causato l’aumento dell’incidenza dei carcinomi degli alveoli e dei bronchi nei topi maschi e femmina, e della leucemia nei topi femmina. Il meccanismo di carcinogenesi non è stato ancora chiarito“.
Ma questa non era la prima ricerca fatta sul 4-MEI. Nel 2007, infatti, il National toxitology program (Ntp) scoprì la pericolosità di questa sostanza e in seguito a questa scoperta il 4-MEi venne inserito un una lista nera di sostanze da vietare, nota come Proposition 65 ed elaborata dall’agenzia della salute Oeha. E in America è in corso anche una lotta per cercare di bandire i coloranti sintetici a base di ammoniaca.
Anche in Europa si cerca di dare regole e limiti all’uso di questi coloranti. Catherine Leclercq, responsabile del programma di sorveglianza del rischio alimentare dell’Inram (Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti) spiega che l’Efsa (Autorità europea per la sicurezza alimentare) non ha stabilito un limite specifico per l’E150 d e sottolinea la pericolosità di questa sostanza: “Da indagini svolte sui prodotti in commercio utilizzate dall’Efsa emerge che tutta una serie di prodotti largamente consumati dai bambini, come bibite gassate, gelati, prodotti da forno, dessert, possono contenere 5 g di questo colorante per kg di prodotto. Nelle caramelle si raggiungono concentrazioni di 300 g per kg di prodotto“.
I bambini sono dunque i più colpiti e in pericolo: “Così un bambino di 3 anni che pesa 15 kg non dovrebbe ingerire più di 4.5 g di colorante caramello al giorno. Per il caramello E150d questa dose si raggiunge ad esempio con il consumo quotidiano di una lattina di bibita (1.5 g di caramello in 330 ml) e 10 g di caramelle (3 g di caramello). È chiaro che un eventuale rischio per la salute è legato a un uso regolare e non saltuario di alimenti che contengono queste sostanze“.
L’Efsa ha un atteggiamento ambivalente sul 4-MEI: da un lato sdrammatizza i rischi derivanti dal suo utilizzo e dall’altro chiede alle industrie di ridurre il suo impiego. Ma la Leclercq sottolinea il fatto che la responsabilità di bandire sostanze pericolose sia della Commissione Europea che già in passato è intervenuta contro il parere dell’Efsa: “È successo in passato a proposito del Bisfenolo-A contenuto nella plastica dei biberon che, nonostante l’Efsa avesse pronunciato un parere tranquillizzante, la Commissione europea abbia deciso di bandire la sostanza. Per nessuno di questi additivi a base di caramello c’è, ad oggi, un limite massimo di legge. Probabilmente la Commissione interverrà in questa direzione“.
La situazione italiana è particolare: le industrie che producono bevande analcoliche non utilizzano l’E150 c ma solo l’E150 d e siccome non si utilizzano in genere più caramelli in uno stesso prodotto, come spiega David Dabiankov, direttore di Assobibe, associazione dei produttori di bibite analcoliche, non dovrebbero esserci problemi per la nostra salute. Dabiankov invita a leggere le etichette degli alimenti e sottolinea che nel momento in cui ci saranno evoluzioni normative per quanto riguarda l’uso delle sostanze nocive, le aziende saranno obbligate ad adeguarsi.
La cosa fondamentale è che, se continua ad essere confermata la pericolosità di questi coloranti artificiali, deve essere vietata a tutti e in tutto il mondo di poterli utilizzare. La salute umana deve essere la cosa più importante cui badare.
Lazzaro Langellotti