mangiare riso scaduto

Il riso scaduto si può mangiare?

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Il riso è un alimento molto diffuso ed è consumato da circa il 50% della popolazione mondiale. Esistono diverse varietà di riso: bianco, basmati, selvatico, i quali differiscono non solo per la loro consistenza e sapore, ma anche per la loro durata di conservazione.

Sebbene ci siano molti tipi di riso, la differenza principale è tra riso bianco e riso integrale. Il primo, infatti, può avere una durata fino a 2 anni mentre il riso integrale può essere conservato dai 3 ai 6 mesi dalla data di produzione.

Il riso integrale, trovandosi allo stato grezzo o semigrezzo, può diventare rancido più rapidamente rispetto al riso bianco.

Per approfondire: Qual è il riso più sano? Bianco, rosso o riso integrale?

Come accorgersi se il riso è scaduto

Tutte le confezioni di riso che troviamo in commercio riportano una data di scadenza, tuttavia quante volte ci è capitato di trovare in dispensa una confezione di riso scaduta da poco tempo e ci è venuto il dubbio se mangiarlo lo stesso o se fosse pericoloso per la nostra salute e per quella della nostra famiglia?

Se vi è capitato di mangiare riso scaduto non c’è motivo di preoccuparsi, in quanto se il riso non presenta segni di deterioramento, può essere tranquillamente consumato anche dopo la data di scadenza.

È fondamentale però adottare alcuni accorgimenti: prima di ogni cosa bisogna controllare la busta e accertarsi che sia completamente intatta.

Se dovessi notare buchi, segni di umidità o di acqua, o insetti va immediatamente buttata.

Una volta esaminata la busta, si può passare all’osservazione del riso. Soprattutto se si i tratta di riso integrale potresti notare scolorimento, strano odore o una consistenza oleosa.

Se il riso dovesse presentare uno di questi segni, non va assolutamente mangiato!

I rischi di mangiare riso scaduto

Se il riso presenta una delle condizioni sopraelencate, significa che è stato contaminato da funghi o muffe, che producono micotossine dannose per l’organismo.

Le muffe infatti possono causare intossicazione alimentare e provocare sintomi come vomito, nausea e dolore addominale e nei peggiori dei casi convulsioni, coma e aumento del rischio di cancro.

Inoltre, non bisogna sottovalutare che anche la manipolazione impropria del riso una volta cotto può aumentare il rischio di intossicazione alimentare da Bacillus cereus, batterio che si trova nel riso che può sopravvivere alla cottura e spesso porta a dolore addominale, diarrea e vomito

Come conservare correttamente il riso

Ricorda sempre di conservare il riso secco a temperatura ambiente in un luogo asciutto, come la dispensa o la credenza della cucina.

Puoi anche conservarlo in un contenitore ermetico dopo averlo aperto. In questo modo, lo proteggerai da insetti e umidità.

Inoltre, come abbiamo visto, è fondamentale adottare degli accorgimenti anche dopo la cottura.

Una volta cotto, a prescindere se il riso sia scaduto o meno, deve essere posto in frigo o essere congelato entro 2 ore dalla cottura, al fine di evitare di entrare in contatto con batteri che potrebbero produrre tossine dannose per l’organismo.

Dunque una volta cotto, il riso va conservato in frigorifero per massimo 4 giorni, oppure può essere tranquillamente congelato per periodi più lunghi.

Fonte: healthline.com

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Laureanda magistrale in Organizzazione e marketing per la comunicazione d’Impresa. Da sempre appassionata di scrittura, viaggi e buona cucina