Cosa c’è di meglio delle prugne per combattere l’irregolarità intestinale? La Sunsweet Growers Inc., la più grande coltivatrice al mondo di alberi di prugne e la più importante realtà industriale a livello mondiale nel settore delle prugne secche segnala una recente ricerca dell’EFSA, Autorità europea per la sicurezza alimentare, che ha finalmente dimostrato come il consumo regolare di prugne aiuti l’intestino a svolgere le sue normali funzioni.
“Il controllo di un’autorità competente come l’ EFSA, e la conseguente dichiarazione, rendono le prugne non solo un delizioso spuntino, ma anche un’ arma efficace per la salute della tua digestione“, spiega una nota dell’azienda che ogni giorno imballa ben 40mila cartoni di prodotto destinati al mercato statunitense e a quello internazionale. Gli Italiani ne sanno qualcosa: sono all’incirca 8 milioni a soffrire di problemi intestinali, e 250 milioni di euro annui spesi in erbe e lassativi. Ma se la formula del prevenire è meglio che curare vale anche in questo caso, ecco che mangiare prugne, ed in particolare prugne secche, dovrebbe diventare una sana abitudine alimentare.
A confermarlo è anche Jennette Higgs, nutrizionista e dietologa, che spiega: “oltre ad essere ottime per la regolarità intestinale, sono un’eccellente fonte naturale di fibre e di potassio, che aiuta a mantenere costante la pressione del sangue. Questa notizia conferma quello che abbiamo sempre saputo, e cioè che le prugne fanno bene“.
Ma c’è di più: oltre ad essere ottime per la regolarità intestinale, con 10 prugne al giorno si combatte l’osteoporosi e con appena 3 si consuma una delle 5 porzioni di frutta e verdura giornaliere raccomandate.
Questi deliziosi frutti, che insieme alle carote aiutano la pelle del viso a essere bella, sono anche un’ottima fonte di potassio, utile a mantenere costante la pressione del sangue, e di fibre.
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Roberta Ragni