Le categorie assolute non funzionano: sono estreme, troppo rigorose, e non rispondenti alla realtà. Meglio allora giudicare ogni cosa esaminandola nella sua globalità, per poter essere in grado di valutare tutte le sfumature.
Prendiamo il campo dell’alimentazione: una divisione netta tra cibi “buoni” e cibi “da evitare” sembra piuttosto facile. Sì a tutto ciò che è genuino e sano, no a ciò che appaga solo la gola, ma non offre i nutrienti necessari all’organismo.
Il minestrone, quindi, si potrebbe classificare come il piatto principe all’interno di un’alimentazione sana.
Ma siamo sicuri che ciò sia vero sempre?
Se siete a dieta il minestrone è sicuramente raccomandato, perché sazia con poche calorie, ma se soffrite di ipertensione meglio stare alla larga da questo piatto. Il problema è rappresentato dall’elevato quantitativo di sali minerali presenti nelle verdure che vengono utilizzate per il minestrone, piatto della tradizione campagnola, prediletto dagli agricoltori quando, dopo un’intera giornata di lavoro nei campi, necessitano di reintegrare proprio i sali persi con il sudore.
Ugualmente da limitare, in caso di ipertensione, è il consumo di pasta di grano duro, da sostituire preferibilmente con pasta all’uovo oppure farro e riso. Sembra infatti che il glutine sia un elemento da evitare se si vuole tenere sotto controllo la pressione.
Largo spazio invece all’aglio, che, se avete in programma incontri ravvicinati, può essere consumato secco.