I tempi cambiano e le mode anche, specie quelle alimentari. La nostra società ormai multiculturale ha introdotto nuovi cibi ed abitudini lontani dalla tradizione mediterranea, ma ugualmente validi, così da richiedere una modifica. Anzi meglio dire una “modernizzazione”, della cosiddetta Piramide Alimentare (generalmente utilizzata come punto di riferimento per organizzare pasti sani ed equilibrati).
La nuova piramide è stata presentata recentemente a conclusione della III Conferenza Internazionale del Centro Interuniversitario Internazionale di Studi sulle Culture Alimentari Mediterranee (CIISCAM), rivolta agli adulti dai 18 ai 65 anni. Alla base della piramide sono presenti i pasti principali giornalieri: almeno due porzioni di frutta, verdura e cereali (meglio se integrali). Fondamentale la scelta di alimenti di stagione, preferendo quelli maggiormente presenti nella zona in cui si abita.
Un altro imperativo è quello di bere tanta acqua e fare costante attività fisica. La piramide non solo esorta ad un’alimentazione sana, ma anche al raggiungimento di uno stile di vita più salutare, caratterizzato da movimento, convivialità, cibi di qualità. Salendo troveremo latte e latticini, olio d’oliva, frutta a guscio e le spezie (che ci permettono di insaporire le pietanze riducendo il consumo di sale). Salendo ancora più in alto la piramide presenta gli alimenti da preferire circa due volte a settimana come uova, pesce, legumi, pollame. Al vertice troveremo i salumi, la carne rossa e i dolci.
La vera novità, poi, consiste nella presenza di alimenti come il couscous e l’invito a bere vino moderatamente, nel rispetto delle tradizioni sociali e religiose: ciò manifesta il desiderio di includere le nuove culture nel nostro sistema alimentare classico, rispettando i principi culturali, religiosi e sociali di ogni paese.
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A proposito del nuovo schema alimentare, Carlo Cannella (Presidente dell’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione) ha affermato:
“La nuova piramide alimentare si basa sui principi fondamentali della dieta mediterranea ma non indica i consumi, bensì educa a comporre i pasti nel modo giusto”.
Ciò anche a giustificare l’assenza di disegni, ma in compenso, la presenza di valide indicazioni pratiche, a scopo essenzialmente educativo.