Il quinto cibo più consumato al mondo e il quarto più prodotto, la patata, continua a stupire. Dopo la notizia del sequenziamento dei suoi geni, i ricercatori tornano a parlare del tubero più famoso, questa volta per le sue proprietà benefiche.
Uno studio dell’Università di Scranton, in Pennsylvania, rivela che le patate di qualità “viola” sono un’ottima fonte di antiossidanti e vitamine, al pari di cavoli, broccoli e spinaci e, soprattutto, possono ridurre l’ipertensione.
Nella ricerca, presentata a Denver nel corso del 242° meeting dell’American Chemical Society da Joe Vinson (USA), sono stati coinvolti 18 individui obesi o in sovrappeso con problemi di pressione alta. Dopo aver mangiato per 4 settimane 2 porzioni al giorno di 6-8 piccole patate viola cotte nel microonde con la buccia, la pressione diastolica media (la minima) era diminuita in media del 4,3% e quella sistolica (la massima) di circa il 3,5%. Lo studio, poi, demolisce anche la convinzione che la patata sia una rovina per le diete, visto che i partecipanti non sono ingrassati di un grammo seguendo queste indicazioni.
Sebbene nello studio sia stata analizzata la patata viola, i ricercatori non escludono che gli stessi effetti si possano avere anche con la bianca o con altre qualità.
“Le patate sono ritenute serbatoi di grassi e zuccheri – spiega Vinson – ma in realtà, quando vengono preparate non fritte e servite senza burro o margarina, una patata contiene 110 calorie e decine di sostanze fitochimiche salutari e vitamine. Speriamo che la nostra ricerca aiuti a ricostruire la vera immagine nutrizionale di questo ortaggio”.
Via libera, quindi, al consumo del farinaceo, purché senza condimenti e nemmeno fritto. Ne gioverà la linea, ma che peccato per il palato!