Al melograno sono associati numerosi miti e leggende appartenenti a tutte le culture del Mondo antico. Pianta antichissima, risalente al Pliocene, è originaria dell’Asia centro-occidentale e cresce spontaneamente in Afghanistan ed in Iran.
Al fiore, al frutto e ai numerosi semi del melograno sono quasi sempre associati la fertilità e la fecondità.
Di origine indiana la credenza che il succo di questo frutto combatta la sterilità. Nella mistica cristiana questo simbolismo si arricchisce di significato spirituale, fino a considerare il frutto, e i suoi semi, espressione della perfezione divina. In Turchia c’è l’usanza per le spose di scagliare un frutto di melograno per terra ed il numero di chicchi uscito dal frutto indicherà il numero di figli che partoriranno.
Nella mitologia greca la melagrana è il “cibo dei morti” e Kore, figlia di Demetra, Dea dell’agricoltura, fu condannata a divenire la custode dell’Oltretomba, con il nome di Persefone, per aver mangiato sei grani del succoso frutto. Ne emerge quindi un significato di dualità: fertilità ma anche ombra e morte.
Oggi, le ombre sembrano essersi dissipate, conosciamo infatti le innumerevoli proprietà benefiche di questo misterioso frutto: ricco di antiossidanti e anche alleato contro il tumore al seno e rimedio contro le metastasi. È, inoltre, una risorsa preziosa per i pazienti che soffrono di malattie renali o che sono in dialisi.
Il succo di melograno, secondo uno studio americano presentato a Denver all’ultimo congresso dell’American Society of Nephrology, sarebbe in grado di ridurre le complicazioni dovute alla dialisi. Conosciuto per le proprietà astringenti e diuretiche, attualmente i dati raccolti in Israele dimostrano che il melograno migliora anche la salute cardiovascolare dei pazienti in dialisi, maggiormente a rischio rispetto alla popolazione generale.
I risultati confermano che il succo riduce la pressione, migliora il profilo lipidico e diminuisce il rischio di eventi cardiovascolari come infarto e ictus. Commenta Batya Krystal coordinatore della ricerca “Sono dati che ribadiscono gli effetti positivi del succo di melograno, importanti perché ottenuti in una tipologia di pazienti ad alto rischio, che spesso muoiono proprio per infezioni o per cause cardiovascolari. Cioè per due elementi su cui il melograno ha un evidente effetto benefico“.
Secondo i ricercatori bere moderate quantità di succo di melograno, tenendo sotto controllo i livelli di potassio nel sangue, è un metodo sicuro per ridurre i rischi connessi alla dialisi. “Il potassio va controllato perché il melograno ne è una fonte considerevole e nei pazienti con insufficienza renale cronica, soprattutto se seguono una dieta a ridotto contenuto di potassio, è importante evitarne gli eccessi” aggiunge il Dott. Kristal.
I ricercatori dell’Istituto Universitario di Tecnologia di Haifa, in Israele, sono giunti a queste conclusioni studiando 101 pazienti in dialisi che per un anno, tre volte alla settimana, prima della sessione di dialisi hanno bevuto un bicchiere di succo di melograno o un’altra bevanda “placebo”. Le analisi del sangue hanno rivelato che il succo di melograno aveva ridotto l’infiammazione e minimizzato il danno ossidativo da radicali liberi.
Inoltre, durante l’anno di osservazione i pazienti che avevano bevuto il succo di melograno hanno registrato un minor numero di ricoveri in ospedale rispetto agli altri. Tutto questo, secondo gli autori, conferma le capacità antiossidanti e antinfiammatorie del succo di melograno, che già era stato dimostrato in grado di tenere sotto controllo colesterolo e pressione arteriosa soprattutto nei diabetici e negli ipertesi.
Dunque, non fate mancare questo delizioso frutto sulle tavole imbandite per le feste e ricordate che il melograno è utile anche per i riti propiziatori e scaramantici per ingraziarsi il nuovo anno!
Manuela Marino