Glutine di frumento, seitan, tofu e tempeh. Questi nomi potrebbero suonare nuovi per qualcuno, ma i cibi proteici a base vegetale non sono proprio nulla di nuovo.
Sono cibi tradizionali nei paesi orientali, buoni e soprattutto sani. Eppure non è necessario addentrarci in tradizioni culinarie così lontane per reperire ottime fonti di proteine vegetali: anche i legumi come lenticchie e ceci lo sono. Le proteine vegetali hanno un impatto più favorevole rispetto a quelle animali nei confronti di malattie cardiache, diabete di tipo 2, pressione sanguigna.
Uno studio pubblicato su Circulation, effettuato su oltre 80 mila donne americane, ha rilevato che, mentre un elevato consumo di carne rossa è risultato associato con un aumentato rischio di malattia coronarica. Questo si riduceva sensibilmente quando la scelta ricadeva su fonti proteiche diverse.
Sostituendo una porzione di carne rossa al giorno con una di frutta secca oleosa il rischio si riduceva del 30%. Con il pesce del 24%, col pollame del 19%, con prodotti lattiero caseari magri del 13%.
Laura Rossi, ricercatrice dell’Istituto nazionale ricerche alimenti e nutrizione (Inran), tuttavia, spiega che non per questo vanno demonizzate le proteine di origine animale, di cui è nota l’elevata qualità.
“Prevedere nella dieta – dice la ricercatrice – anche fonti proteiche animali, come carni magre, pesci, uova, prodotti lattiero caseari, rende più facile soddisfare i fabbisogni di altri nutrienti, come il ferro e il calcio”.
Ma i nostri consumi proteici medi attuali vanno però ridimensionati:
“un primo obiettivo ragionevole –dice la Rossi- può essere di apportare con le proteine il 15%, o anche meno, delle calorie della dieta, rispetto all’attuale 17%. Con una proporzione del 50% di proteine di origine animale e 50% di origine vegetale”.
Insomma, che la vostra dieta sia vegetariana, vegana o onnivora, ricordate di apportare il giusto contenuto proteico e di riabilitare i legumi nella vostra alimentazione!