L’olio è da sempre uno dei migliori alleati in cucina, lo si usa per condire i cibi, preparare ottimi sughi per primi piatti, cibi al forno e addirittura dolci. Il suo uso è essenziale al momento di friggere, scopriamo insieme quale olio è più indicato tra l’olio d’oliva e quello di semi.
Siamo abituati ormai a vedere grandi quantità di olio nei supermercati, diversi nelle origini, nel sapore ma anche nelle proprietà nutrizionali e organolettiche.
I più noti però sono due: l’olio extra vergine d’oliva e l’olio di semi di girasole. Chiariamo le differenze tra i due.
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L’olio extra vergine d’oliva
L’olio extra vergine di oliva è un alimento nobile, derivato dalla spremitura delle olive.
Quello che non tutti sanno, però, è che l’olio extra vergine d’oliva è perfetto per friggere le patatine. Infatti, per preparare un’ottima e deliziosa frittura croccante e dorata, è necessario scegliere l’olio giusto.
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Dunque, l’olio d’oliva è ideale per friggere, in quanto garantisce una migliore stabilità. È anche ricco di vitamina E, polifenoli e antiossidanti che forniscono un’efficace protezione contro il degrado causato dall’alta temperatura di frittura.
Questo perché l’olio non deve mai raggiungere la sua temperatura massima, in modo che questo non inizi a bruciare e rilasciare sostanze tossiche e nocive per il nostro corpo.
L’olio di semi di girasole
L’olio di semi, invece, ha più grassi polinsaturi (omega 3 e omega 6) rispetto all’olio extra vergine di oliva e di conseguenza si altera facilmente alle alte temperature.
In assenza di antiossidanti, il grado di nocività e tossicità può essere molto più alto quanto si raggiunge la temperatura massima. In particolare, gli omega 3 sono sensibili al calore e alle alte temperature.
Il risultato è che, a seguito di un surriscaldamento eccessivo e prolungato, l’olio di semi può essere eccessivamente danneggiato, diventando poco digeribile e corrosivo per il fegato e la cistifellea.
Tuttavia, non tutti gli oli sono uguali. Ciò che fa la differenza è il processo di estrazione e raffinazione. Il lungo processo che subiscono per diventare oli economici e duraturi, con un odore quasi assente e un sapore insipido, li priva dei loro migliori nutrienti e favorisce la formazione di quei grassi dannosi per la nostra salute.
Fonte: oliolovascio.com