Ridurre il sale dalla nostra dieta quotidiana non può fare che bene, aiutandoci ad evitare gli spiacevoli inconvenienti che un consumo eccessivo di sodio può comportare, come ipertensione, ictus e infarti. Ma siamo sicuri che sia proprio così?
Secondo una ricerca dell’Università di Exeter, pubblicata di recente sull’American Journal of Hypertension, l’assunto non sarebbe universale. Esistono, infatti, degli individui a cui una eccessiva restrizione di sale potrebbe addirittura fare male. Ad esempio, chi soffre di scompensi cardiaci potrebbero beneficiare della capacità del sale di intervenire sulla pressione sanguigna.
La ricerca, condotta dal Professor Rob Taylor ha analizzato 7 studi scientifici effettuati su un campione di popolazione non omogeneo, comprendente individui sani, ipertesi, obesi e non obesi. Ma per confermare questi dati occorrerebbe effettuare altri trial clinici per valutare effettivamente le conseguenze della riduzione di sale.
Quindi attenzione, anche se questa ricerca avverte che non sempre eliminare il sale dai nostri piatti potrebbe fare bene, meglio non superare la quantità giornaliera di 5 grammi al giorno consigliata dall’OMS, che in Italia arriva a ben 10 grammi per 9 italiani su 10, come ha avvertito recentemente l’Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri (ANMCO) troppo.
Roberta Ragni