La drastica riduzione del 22% nelle quantità di frutta acquistate dalle famiglie italiane negli ultimi 10 anni è una delle ragioni dell’aumento dei casi di obesità.
Lo sostiene la Coldiretti sulla base dei dati forniti dall’Adi (Associazione italiana di dietetica e nutrizione clinica) a pochi giorni dall’appuntamento del 10 ottobre con ObesityDay, la consueta giornata dedicata alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica nei confronti dei rischi dell’obesità e del sovrappeso, durante la quale oltre 200 centri Adi sono a disposizione per erogare gratuitamente interventi di informazione/educazione riguardanti il tema della giornata.
Per gli italiani, quindi, la crisi non economica ha avuto pesanti risvolti non solo sulle tasche, ma anche sull’ago della bilancia. Gli adulti con problemi di eccesso di peso sarebbero addirittura il 46% della popolazione, quasi uno su due.
“Il fatto che gli acquisti di frutta e verdura delle famiglie italiane sono passati da 450 chili a famiglia all’anno del 2000 ai 350 chili del 2010, con una riduzione di 100 chili annui rappresenta – sottolinea la Coldiretti – un dato estremamente allarmante per la salute degli italiani“. E il calo degli acquisti degli alimenti più genuini al mondo, la frutta e la verdura, continua anche nel 2011: nel primo semestre gli acquisti sono scesi di ulteriori 3 punti percentuali. Ma ciò che lascia davvero sbigottiti è che, in realtà, negli ultimi dieci anni gli italiani hanno speso grosso modo sempre la stessa cifra, ma ottenendo una minor quantità di frutta con il passare degli anni: la spesa per l’ortofrutta è stata pari a 560 euro per famiglia nel 2010, non molto dissimile da quella di 10 anni prima in cui però si erano acquistati 100 chili in più.
“La causa va ricercata – precisa Coldiretti – nella moltiplicazione dei prezzi dal campo alla tavola che ha reso più onerosi gli acquisti, ma ha anche fatto crollare il reddito degli agricoltori“.
Colpa della cattiva organizzazione e gestione della filiera a valle dell’azienda agricola, dice la Coldiretti. Sta di fatto che l’obesità è un problema sempre più grave anche in Italia. E se gli italiani comprano e consumano meno frutta e verdura, è perché in molti casi hanno raggiunto prezzi esorbitanti. “È necessario – spiega Angelo Pisani, presidente di NoiConsumatori – che i produttori agricoli riprendano il controllo dei prodotti lungo tutta il circuito di produzione e che si abbassino i prezzi anche per evitare che gli italiani siano “costretti”, per risparmiare, a cambiare radicalmente le loro abitudini alimentari e a preferire cibi meno sani rispetto a quelli presenti nella dieta mediterranea“.
Roberta Ragni