Cosa vi viene in mente quando pensate all’olio di semi di mais? Di certo una pentola fumante in cui si sta per friggere il vostro pranzo. E difatti quest’olio vegetale, estratto dai germi di semi di mais dopo la molitura per la farina, è molto utilizzato per friggere. I motivi principali sono due: primo, perché spesso è più economico dell’olio d’oliva, poi perché, si dice, dà luogo a fritture più leggere.
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In realtà, in cucina come negli altri affari quotidiani, l’informazione certa batte il sentito dire stracciandolo senza rimedio. Perché, se ci si informa bene si scopre che quest’olio rende il massimo, per il gusto e per la salute, solo se utilizzato a crudo. Questo grasso vegetale, infatti, rispetto all’olio d’oliva ha un punto di fumo (cioè il grado di calore in cui le molecole iniziano a decomporsi) più basso, cioè inizia a fumare prima, e per di più, in cottura, sprigiona sostanze tossiche per l’organismo, difficili da digerire. Ecco perché spesso, le patatine consumate nel fast food vi restano sullo stomaco così a lungo.
A crudo, invece, l’olio di semi di mais dà il meglio di sé, in quanto povero di grassi saturi e ricco, invece, di grassi polinsaturi, che combattono il “colesterolo cattivo” e lo rendono ideale per la dieta. Contiene, inoltre, acido linoleico e vitamina E, A e B6; e, ovviamente, come gli altri oli di semi non contiene glutine.
Vi è venuta la voglia di provare? Allora acquistate, preferibilmente, quello al naturale, cioè spremuto a freddo (costa qualcosina in più, ma mantiene intatte tutte le proprietà vitaminiche), e utilizzatelo per condire le vostre insalate, i piatti di carne o di pesce, e perché no, anche per fare in casa la vostra maionese. La linea vi ringrazierà!