Un valido aiuto contro la schizofreina? È l’olio di pesce. A sostenerlo è uno studio svolto all’Università di Melbourne, pubblicato sulla rivista Archives of General Psychiatry.
Secondo gli studiosi, l’assunzione di olio di pesce, che contiene Omega 3, potrebbe costituire un importante aiuto nella prevenzione della schizofreina e altri disturbi della psiche tra i giovani a rischio.
La ricerca è stata condotta su 81 giovani di età compresa tra i 13 e i 15 anni, che avevano già mostrato qualche disturbo, pur senza poter essere considerati ancora degli ammalati. Tra i sintomi erano stati riscontrati psicosi transitoria o una storia familiare di disturbi psicotici. Ad alcuni è stato somministrato 1,2 grammi di omega 3, ad altri placebo per una periodo di 12 settimane. Ebbene, chi aveva assunto gli omega 3 ha dimostrato una minore probabilità di ammalarsi. Più precisamente, solo il 5% ha sviluppato la schizofrenia, contro il 28% di coloro che avavano assunto placebo.
Tale scoperta è fondamentale, soprattutto perché i primi sintomi della malattia si presentano in età giovanile, e possono così essere gestiti in tempo. Che gli Omega 3, contenuti nell’olio di pesce, avessero effetti salutari è noto a chiunque.
Grazie all’acido alfalinolenico e agli acidi EPA (acido eicosapentaenoico) e DHA (acido docosaesaenoico), tale sostanza ha moltissimi effetti benefici, dal cervello alla sangue, poichè riduce i trigliceridi in esso presenti, dalla regolazione della pressione arteriosa ad una capacità antinfiammatoria.
Purtroppo però il nostro organismo non è in grado di produrne, occorre così introdurli a tavola. E allora spazio a pesce azzurro, come salmone, merluzzo, pesce spada, sardine, crostacei, e poi semi di lino interi, noci, alghe e cereali integrali.
Francesca Mancuso