Contrastare il fenomeno dell’obesità e le cattive abitudini alimentari degli italiani. È questo lo scopo della tassa sul cibo spazzatura, il cosiddetto junk food, che potrebbe arrivare in Italia a partire dal 2014.
Sembra infatti che il Governo stia prendendo in seria considerazione l’idea di una simile tassazione, per cercare di riportare gli italiani al consumo dei prodotti genuini e salutari propri della nostra dieta mediterranea. Strada già intrapresa dalla Danimarca, dove tale tassa è in vigore dall’ottobre 2011, e della Francia, dove dal gennaio 2012 è stata istituita la “Taxe soda“, l’imposta sulle bibite gassate.
Un modo utile anche per risollevare le sorti delle strutture ospedaliere, sempre più colpite dalla crisi economica: il denaro raccolto dalla tassazione, infatti, verrà destinato totalmente alla ristrutturazione degli ospedali e al loro potenziamento strumentale. Ma come precisa il Ministro della Salute Renato Balduzzi in un’intervista a La Repubblica, non si deve pensare solamente ad un modo per raccogliere risorse per un sistema sanitario in difficoltà: “Il primo segnale – spiega il ministro – riguarda la necessità di migliorare le abitudini alimentari. Mandiamo un messaggio ai consumatori, vogliamo farli risparmiare in termini di salute, cosa che poi si traduce in un risparmio anche per il sistema sanitario nazionale”.
La tassa sul junk food, però, non verrà applicata a merendine e snack industriali proposti da aziende virtuose che entro il 2014 garantiranno la riduzione della quantità di sodio, dolcificanti e grassi utilizzati nella produzione dei dolciumi vari.
Fabrizio Giona