“Fatti mandare dalla mamma a prendere il latte” cantava Gianni Morandi, donandoci una canzone che sarebbe entrata nella storia della musica melodica italiana, oltre che un saggio consiglio per una sana alimentazione.
Infatti, in una dieta equilibrata il latte e i suoi derivati (yogurt e formaggi) non dovrebbero mai mancare.
Il latte ha molte virtù:
- è uno dei pochi alimenti che contiene calcio in forma facilmente assimilabile
- svolge il ruolo essenziale di integratore naturale per garantire la salute di ossa dunque e denti
- le sue proteine forniscono aminoacidi essenziali che l’organismo non è in grado di produrre da solo
- è l’unica fonte di lattosio per l’organismo: questa sostanza fondamentale per lo sviluppo del tessuto nervoso nei primi mesi di vita non si trova in nessun altro alimento
- le elevate quantità di calcio lo rendono in grado di spezzare i legami delle cellule dei grassi, consentendone una rapida assimilazione. Inoltre, secondo una ricerca dell’University of Western Australia, un bicchiere di latte a colazione controlla la fame e ostacola l’assalto alla tavola all’ora di pranzo
- ha ottime proprietà antiossidanti, grazie a una buona quantità di vitamine A, C e D
La carenza nella dieta del latte e dei suoi derivati causa una progressiva riduzione della densità ossea. Inoltre, un’alimentazione povera di calcio è molto dannosa in gravidanza (il calcio è necessario per il feto) e durante l’allattamento (il calcio passa al bambino attraverso il latte materno). Inoltre la sua carenza è dannosa nelle persone anziane, nelle quali l’assorbimento intestinale di questo minerale subisce fisiologicamente un rallentamento, creando le condizioni per l’insorgere dell’osteoporosi.
Eppure, nonostante tante proprietà, noi italiani non brilliamo nei consumi di latte: in Europa siamo tra coloro che ne bevono di meno. Dubitiamo forse dei benefici o temiamo forse le controindicazioni? E si, effettivamente il candido latte qualche macchia c’è l’ha… Ecco allora quando è meglio rifiutarne una tazza:
- Sicuramente se si soffre di un’intolleranza al lattosio. In questo caso il latte, come tutti i derivati, vanno eliminati dall’alimentazione per non avvertire i sintomi di questa intolleranza alimentare: tra gli altri, una continua e sgradevole sensazione di gonfiore, crampi, diarrea
- Se si è vegani, seguite cioè un’alimentazione rigorosamente priva di alimenti che derivano dagli animali. In questo caso, la propria personale filosofia di vita vieta latte e latticini
- Se si hanno problemi di colesterolo alto meglio evitare il latte o almeno quello intero (ricco di grassi saturi) ma piuttosto scegliere il latte parzialmente (o totalmente) scremato
Altro rischio legato all’uso, anche se sarebbe meglio definirlo abuso di latte, è quello di carcinoma ovarico. Se si superano le tre tazze al giorno si alzano molto i livelli di galattosio, uno zucchero rilasciato dall’organismo in fase di digestione del lattosio, che danneggia le ovaie. Anche gli uomini rischiano: dosi eccessive di latte sono un fattore di rischio per il cancro alla prostata.
Quindi, ad eccezione degli intolleranti e i vegani, il latte è un alimento indispensabile per tutti: l’importante è ovviamente non esagerare.
Comunque anche nei casi più seri di intolleranze, è possibile non rinunciare ai latticini. Gli esperti suggeriscono all’inizio una dieta di esclusione; poi, quando dopo qualche mese c’è una completa remissione dei sintomi, si iniziano a introdurre minime quantità di latticini, man mano crescenti, spesso somministrando anche l’enzima per aiutare a digerire il lattosio.
In questo modo quasi tutti riescono a riaccostarsi al latte e ai suoi derivati. Poi per digerirlo meglio ci sono alcuni trucchi come scegliere prodotti privi o a contenuto ridotto di lattosio, o ancora preferire latte scremato o parzialmente scremato e berlo accompagnandolo a un piccolo snack, perché a stomaco pieno si tollera meglio. E, infine, portare spesso in tavola yogurt e parmigiano, un formaggio ricchissimo di preziosi nutrienti e quasi sempre “ben accetto” anche agli intolleranti al lattosio.