Antipasto di verdure per mangiarne di più. Un piccolo segreto che forse qualche nutrizionista vi aveva già svelato, ma che ora trova conferma in due studi.
Per un primo studio pubblicato da Archives of Internal Medicine e condotto alla Cornell University dello Stato di New York, 128 studenti divisi in due gruppi hanno dovuto consumare alla mensa dell’Università un pasto a buffet in due condizioni diverse: un gruppo dopo 18 ore di digiuno; l’altro non a digiuno. Tutti potevano scegliere tra quanto due cibi amidacei: panini e patatine fritte; due alimenti proteici: pollo e formaggio; due verdure: carote o fagiolini.
I ragazzi che hanno iniziato il pasto con le verdure hanno consumato il 24% di vegetali in più rispetto agli altri, introducevano in media il 14% di calorie in meno rispetto a chi iniziava con panini e patatine. Quelli che hanno iniziato il pasto con le verdure, inoltre, erano molti di più nel gruppo non a digiuno rispetto all’altro (51% contro 24%). Il gruppo a digiuno, invece, sceglieva più facilmente i cibi amidacei.
Il secondo studio, pubblicato da Diabetic Medicine, è stato condotto su pazienti con diabete di tipo 2 all’Università giapponese di Osaka e afferma anche che mangiare per prime le verdure può contenere l’aumento della glicemia successivo al pasto.
Come spiega Maria Grazia Carbonelli, direttore dell’Unità di dietologia e nutrizione all’ospedale San Camillo Forlanini di Roma, infatti, cominciare un pasto con le verdure “può essere utile sia per contenere il consumo di alimenti che si mangiano in seguito, sia per rallentare l’assorbimento dei nutrienti, e quindi del glucosio. Molti di questi benefici valgono naturalmente anche per le verdure assunte durante il pasto, ma prevederle come prima portata potrebbe offrire qualche vantaggio in più. Tuttavia, è più facile farlo se non si arriva a tavola troppo affamati e se le verdure sono ben visibili e appetibili. Sempre su questo tema, ricordiamo che le verdure crude, che richiedono una certa masticazione, importante ai fini della sazietà, sono un’ottima scelta anche per gli spuntini, invece di ricorrere sempre alla frutta, mediamente più zuccherina“.