Indovinello: cos’è ampiamente disponibile, troppo abusato, tossico e dannoso per le persone? Uno stupefacente? Le bevande alcoliche? No, si tratta di una sostanza che consumiamo quotidianamente e acquistiamo serenamente al supermercato: è lo zucchero che, secondo i ricercatori dell’Università di San Francisco, può essere pericoloso per la nostra salute quanto le sigarette o gli alcolici.
Non per le troppe calorie o per i problemi di linea, spiegano, ma perché lo zucchero è un vero e proprio veleno, tanto che la sua vendita dovrebbe essere strettamente regolata e tassata, perché “nuoce gravemente alla salute“.
Gli alimenti e le bevande zuccherate, infatti, sono responsabili di malattie come l’obesità, malattie cardiache, cancro e problemi al fegato e la quantità di dolcificante presente al loro interno contribuisce alla morte di 35 millioni di persone all’anno in tutto il mondo, spiegano i ricercatori nell’articolo, pubblicato su Nature, “The Toxic Truth About Sugar” .
Per questo, il dolce granulato, oltre a rendere le persone grasse, ne cambia anche il metabolismo del corpo, ne aumenta la pressione sanguigna, ne sconquassa gli ormoni fuori equilibrio e ne danneggia il fegato. Al pari dell’alcol, insomma.
Le critiche su queste affermazioni non si sono fatte attendere e Barbara Gallani, dell’associazione inglese Food and Drink Federation accusa la ricerca di demonizzare un singolo componente alimentare, anche perché “le cause di queste malattie sono multi-fattoriali“.
Ma i ricercatori spiegano subito che, ovviamente, lo zucchero è tossico solo se consumato in grosse quantità. Ovvero quelle impiegate proprio dall’industria alimentare nella realizzazione dei prodotti: sono i cibi e le bevande industriali i primi indiziati, non il cucchino che mettiamo nel caffè, per intenderci.
Negli ultimi 50 anni il consumo di zucchero, proseguono gli esperti, è triplicato e quindi non basta insegnare ai bambini a seguire la giusta dieta e a fare esercizio fisico: l’unica risposta efficace risiede nella tassazione e nella limitazione. “Non stiamo chiedendo ai governi di proibire lo zucchero – spiegano i ricercatori Robert Lustig, Laura Schmidt e Claire Brindis – ma di iniziare a interessarsi e preoccuparsi di questo argomento. Si dovrebbe rendere il consumo di zucchero meno conveniente, e allo stesso tempo far arrivare il messaggio della pericolosità alla popolazione“.
Sono queste, conclude l’articolo, le uniche misure in grado di tutelare la nostra salute e il nostro benessere. È tempo di rivolgere la nostra attenzione allo zucchero, anche ricorrendo alla tassazione, all’aumento dei prezzi delle bevande gassate, alla limitazione della vendita ai minori di 17 o 18 anni, e al rafforzamento della normativa che regola i distributori automatici nelle scuole.
Intanto, in attesa di un cambiamento “dall’alto”, occhio allo zucchero che consumate!
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Roberta Ragni