I bambini che bevono latte sono più magri dei loro coetanei che non lo fanno. Addirittura di 4 chili si parla. È ciò a cui sono giunti i ricercatori della Sahlgrenska Academy dell’Università di Goteborg, in Svezia.
Il campione esaminato di 120 bambini di 8 anni ha portato alla luce proprio la correlazione tra il consumo di latte e peso corporeo. I test prevedevano oltre a esami del sangue e morfologici, anche la compilazione di diari e questionari sulle abitudini alimentari: quali i cibi preferiti, quali quelli evitati, la dieta di una giornata tipo ecc. Tutto questo per valutare non solo che tipo di alimentazione seguono i bambini di oggi, ma anche la composizione corporea – massa magra e massa grassa – e il livello di mineralizzazione delle ossa. E il consumo di latte giornaliero è stato discriminante!
Ammette Susanne Eriksson, la responsabile dello studio, che non si ha la minima idea del perché, ma è comunque sorprendente quanto pesino meno ragazzini che bevono latte e che in media non arrivano ai 30 kg. Alcune le ipotesi avanzate dalla stessa Eriksson: “Può darsi che i bimbi che bevono molto latte intero associno a questo il consumo di cibi più sani in generale, come frutta o verdura; o magari gli altri, che non fanno uso di latte, tendono a bere di frequente bevande zuccherate al posto del latte”. Non solo il latte intero va bene per “tenersi in forma”: i risultati degli svedesi hanno dimostrato che ciò che conta è bere latte, anche scremato o parzialmente scremato, a colazione o durante la giornata. I grassi del latte intero sono circa il 3% e quando i grassi si aggirano attorno a questa cifra, il rischio di sovrappeso è minore.
Dal momento che le abitudini alimentari non variano molto con il passare degli anni e che quindi, una volta instaurate è poi molto difficile cambiarle – sempre in base alle scoperte fatte analizzando bambini tra i 4 e gli 8 anni – è bene abituare i bimbi a bere latte, anche perché fa bene alle ossa e apporta vitamina D, che pare non sia presente a sufficienza nel 62% dei bimbi scandinavi. Ciò potrebbe essere dovuto al fatto che in Scandinavia si vede poco il sole che aiuta a sintetizzare appunto questa vitamina. Certo è che anche la dieta serve a questo e la vitamina D presente nel latte contribuirebbe al corretto sviluppo minerale osseo.
Una precedente ricerca dell’Università di Southampton, Inghilterra, aveva già messo in correlazione il latte materno col peso corporeo dei bimbi allattati al seno: si era quindi già sottolineata la correlazione tra questo alimento e l’essere più magri e sani. Il latte materno infatti non solo potenzia il sistema immunitario, ma fa diminuire la massa grassa potenziale del bambino. Quindi il latte come primo passo verso la prevenzione dell’obesità? Ebbene sì! “È proprio così: le basi della prevenzione dell’obesità e del sovrappeso si pongono davvero nel primo anno di vita del bambino. Con l’allattamento al seno a richiesta e dando al piccolo tutto il tempo che gli occorre per la suzione del latte, innanzitutto, si sviluppa un sistema di feedback che insegna al bimbo la sazietà e i suoi segnali: in altre parole, un bambino allattato al seno in maniera corretta impara a non mangiare mai più del necessario”, sostiene Giuseppe di Mauro, presidente della Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale.
Dimentichiamoci quindi di associare l’idea del bimbo cicciottello alla salute: un bambino in sovrappeso nei primi anni di vita ha buone probabilità di portarsi dietro tale condizione anche nell’età adulta, con conseguenti patologie come diabete e malattie cardiovascolari. Quindi latte materno come migliore alimento per i cuccioli almeno fino al primo anno di vita e attenzione al latte vaccino troppo ricco invece di proteine. Un bimbo sano e bello allora lo si vede davvero dalla nascita: teniamolo stretto al seno perché impari a mangiare bene e a crescere protetto, sano e capace di non ingerire di tutto solo per il gusto di farlo!
Valentina Nizardo