Si può essere fertili per sempre? Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Nature Medicine, sì!
È possibile dire addio alla menopausa. Le regole alla base della biologia umana e, in particolare, femminile, potrebbero essere controvertite: sono state identificate le staminali da cui si formano le cellule uovo nelle ovaie adulte, che potrebbero significare mai più menopausa e fertilità femminile potrebbe senza “data di scadenza”.
L’ipotesi classica sul sistema riproduttivo femminile vede la donna nascere con un numero finito di ovociti, che nel corso della vita riproduttiva si consumano fino a esaurimento, con il sopraggiungere della menopausa. Ma un gruppo di ricercatori del Vincent Centre for Reproductive Biology del Massachusetts General Hospital di Boston, Usa, guidati da Jonathan L. Tilly, confuta tutto ciò, dal momento che è riuscito a isolare cellule staminali ovariche da ovaie di donna e a produrre, a partire da queste, degli ovociti. Secondo Jonathan Tilly, questo significa che “in futuro potremmo arrivare al punto di avere addirittura una fonte illimitata di cellule uovo umane“.
Ma anche che uno dei dogmi che hanno caratterizzato la medicina degli ultimi 60 anni, secondo il quale il numero degli ovuli è finito e non rinnovabile, potrebbe essere stato sbagliato. Già qualche anno fa, sempre Tilly, aveva messo in dubbio questa convinzione, ipotizzando che le femmine di mammifero continuassero a produrre anche da adulte le cellule da cui derivano gli ovociti.
Per essere sicuri che dalle cellule staminali vere e proprie sarebbero scaturite delle cellule uovo, gli autori della ricerca hanno marcato le staminali murine con una molecola fluorescente e le hanno iniettate in un frammento di tessuto delle ovaie umane. Passate 1 o 2 settimane, i ricercatori potevano così capire se le cellule staminali potevano produrle , osservando gli ovuli presenti sul tessuto fluorescenti. Questi risultati indicano che “le ovaie delle donne in età fertile contengono, come quelle dei topi adulti, delle rare cellule germinali mitoticamente attive che possono proliferare in vitro e produrre ovociti sia in vitro, sia in vivo“.
La scoperta, che certamente offre nuove speranze alle donne che non riescono ad avere figli, ha scatenato inevitabilmente molte reazioni all’interno della comunità scientifica e della società in senso più ampio. Mentre la strada da seguire per far nascere ovuli in vitro o dar vita, addirittura, a delle “banche”, è lunga e ancora lunga e controversa, chi ha sollevato critiche per l’utilizzo dei topi per far crescere cellule riproduttive umane, c’è chi si chiede come mai, se le cellule staminali possono far nascere ovuli, le donne vanno in menopausa.
Perché se siamo stati progettati in questo modo da secoli di evoluzione ci sarà pur un motivo. Ma c’è anche chi si interroga sugli aspetti di carattere etico, morale, sociale e psicologico che questa ricerca comporta. Ciò che è certo è che si tratterebbe di una vera e propria rivoluzione.
Roberta Ragni