Le coliche sono un problema molto diffuso fra i neonati: il 25% dei bambini al di sotto dei 3 mesi ne è affetto. Crisi di pianto, crampi addominali, muscoli tesi e lunghe notti insonni: questi i sintomi delle fastidiose colichette, che spesso spingono i genitori preoccupati a rivolgersi ad uno specialista.
Al momento questo disturbo viene curato con farmaci molto forti che comportano numerosi effetti indesiderati. La medicina però sta facendo dei passi da gigante anche su questo fronte: sabato 1° luglio si è tenuto a Bilbao, nella Spagna Settentrionale, il Congresso Mondiale “Rutas Pediátricas”, durante il quale è stato presentato uno studio clinico inedito sulle colichette neonatali.
Lo studio condotto dalla equipe medica diretta dalla Dottoressa Hania Szajewska, del Dipartimento di Pediatria della Medical University di Varsavia, dimostra che somministrando ai neonati un probiotico, il Lactobacillus reuteri DSM 17938, nei primi tre mesi di vita, si allontana il rischio di coliche, rigurgito e stipsi (disturbi che colpiscono sia i neonati allattati al seno materno che quelli che assumono latte in formula).
Attualmente in Italia vengono utilizzati ben 450 probiotici, ma solo due di questi sono riconosciuti a livello internazionale, il Lactobacillus GG ed il Saccharomyces boulardii, il Lactobacillus reuteri sarà il terzo ad essere riconosciuto. Quest’ultimo rivoluzionerà il modo di curare le principali malattie neonatali del tratto gastro-intestinale.
A differenza delle terapie antibiotiche, il lactobacillus reuteri curerà queste infezioni in modo naturale. I probiotici infatti non ammazzano i batteri, ma attivano e potenziano il sistema immunitario, in più correggono le alterazioni della flora batterica. Come afferma il Dottor Giuseppe Mele, coordinatore scientifico della delegazione italiana dei pediatri: “Rispetto agli antibiotici, ossia ai farmaci che ‘uccidono’ i batteri cattivi con tempi di risoluzione più rapidi ma con maggiori effetti collaterali correlati in modo particolare alla resistenza, in voga nella cura delle forme gastrointestinali dagli anni ’60 – continua Mele – i probiotici hanno il vantaggio di agire sulle alterazioni della flora batterica, denominatore comune nell’insorgenza delle più frequenti patologie intestinali, in modo più naturale, ristabilendo biologicamente l’equilibrio e le difese del sistema immunitario, localizzate per più del 70% nel tratto gastrointestinale, con notevoli benefici nel trattamento di patologie allergiche o infezioni ricorrenti sia nel bambino sia nell’adulto“.
Usati da soli o abbinati a terapie specifiche, i probiotici rappresenteranno le nuove frontiere della medicina nel campo della prevenzione e della cura delle malattie che interessano il tratto gastro-intestinale.
Italia Imbimbo
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