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Cos’è l’ecografia 4D. Può essere pericolosa per il feto?

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Ecografia 4D, ovvero lo strumento in grado di svelare le fattezze del feto. Sarà che la curiosità è donna, ma questo nuovo modo di sbirciare nel pancione negli Stati Uniti è diventata una vera e propria tendenza che ora si sta diffondendo tantissimo anche in Italia.

Per i francesi si tratterebbe di uno scandalo sanitario, per tante mamme di “un di più” per sapere se il proprio bambino avrà il naso e gli occhi del papà, per gli antiabortisti di un modo per dissuadere la donna. Ma che cos’è esattamente un’ecografia 4d? Ci sono dei rischi per le donne che vogliono sottoporsi?

Se fino a poco tempo fa gli unici strumenti di cui dispongono i ginecologi erano la classica ecografia e la morfologica, ora si è aggiunta un ulteriore dimensione che consente di restituire in una vero e proprio di video, realizzato grazie a un’apparecchiatura che memorizza un certo numero di sezioni ed effettua un cosiddetto “rendering”, le reali fattezze del feto.In America la chiamano “Scan-for-fun” e questa sorta di “dvd”, realizzato all’interno dell’utero, viene sempre più spesso richiesto per scopo ludico invece che diagnostico, finendo magari sulla bacheca di facebook per mostrarlo agli amici. Eh già, perché in America, dove le ecografie vengono oramai realizzate anche da personale non medico, la “scan for fun” è diventata così di moda che non è raro trovare strutture ambulanti in giro per strada, magari fuori dal supermercato, dove si invitano le donne incinte a fotografare o filmare il feto. E, allo stesso tempo, in alcuni Stati gli antiabortisti ne mostrano l’esito alle donne che vogliono abortire per dissuaderle dal farlo.

Ma andiamo con ordine, cercando di capire bene di cosa si tratta. Per esempio, in cosa si differenziano l’ecografia 3D e 4D? Lo spiega su questa pagina il dott. Nico Comparato, specialista in Medicina Interna, ricercatore nel campo degli ultrasuoni e docente presso la Società Italiana Ultrasuoni in Medicina e Biologia: “l’ecografia 3D consente di ottenere delle immagini statiche, non in movimento, ma in pratica delle foto delle fattezze del feto. La procedura di acquisizione a volte è relativamente indaginosa, in quanto l’acquisizione dei fotogrammi va effettuata muovendo manualmente la sonda“. L’ecografia 4D, invece, “consente di visualizzare l’immagine tridimensionale in movimento ed in tempo reale. Si vedrà quindi in diretta, il feto muovere le manine, succhiarsi il dito, giocherellare con il cordone ombelicale etc. Nel caso della ecografia quadrimensionale vengono utilizzate speciali sonde chiamate “volumetriche” in grado di acquisire 25–30 fotogrammi al secondo senza movimento della sonda; ne consegue una immediatezza nella visualizzazione dei particolari tridimensionali fetali“.

L’ecografia 3D e la 4D sono pericolose per il feto? Per il dott. Comparato assolutamente no: “alla luce delle conoscenze mediche attuali, l’ecografia 3D – 4D è assolutamente innocua come l’ecografia bidimensionale standard. Non vengono infatti utilizzate potenze differenti… cambia il modo di rappresentazione dell’immagine“.

Anche per la dottoressa Elsa Viora, responsabile del centro ecografia e diagnosi prenatale dell’ospedale Sant’Anna di Torino, “non ci sono evidenze di problemi causati dalla diffusione degli ultrasuoni in ambito ostetrico“. Ma, in un’intervista rilasciata a Repubblica mette in guardia: “ci sono delle raccomandazioni affinché vengano usati solo lo stretto necessario, perché determinano un’esposizione a una forma di energia che può potenzialmente avere effetti biologici sui tessuti in formazione del feto. In particolare proprio di recente due importanti società scientifiche internazionali, la Società internazionale degli ultrasuoni in ostetricia e ginecologia (Isuog) e la Federazione mondiale degli ultrasuoni in medicina e biologia (Wfumb), hanno disapprovato l’uso degli ultrasuoni per scopi non medici, citando le rilevazioni fatte per avere immagini-souvenir del feto”. Un altro avvertimento, conclude la dottoressa “è quello di farle eseguire sempre da professionisti della salute qualificati e aggiornati, che quindi abbiano una buona manualità e riescano ad acquisire l’immagine in poco tempo, limitando l’esposizione agli ultrasuoni“.

Ma, al di là dell’uso che ogni donna può scegliere, in completa autonomia, di farne, avendo l’accortezza di rivolgersi a un ginecologo e a un centro specializzato, l’ecografia 3D – 4D può rivelarsi a volte indispensabile per la corretta valutazione della salute del feto. “L’eco tridimensionale (e ancor di più la quadrimensionale) può essere indispensabile -dice il dottor Comparato- per meglio intuire sindromi caratterizzate da una “facies” quindi da un aspetto del viso caratteristico, e per evidenziare anomalie degli arti, di tutte le strutture di superficie del feto e del cordone ombelicale. La possibilità di utilizzare l’eco 3D – 4D non solo per ottenere immagini di superficie (es. viso, mani etc), ma anche profonde, apre nuovi orizzonti per la diagnostica delle anomalie del torace ed anche degli organi fetali interni“.

Insomma, la 4D, che sicuramente ha un grande impatto emotivo, può rivelarsi utile in alcuni casi. Ma per quale motivo farla quando non è necessaria? L’ecografia non dovrebbe essere un giocattolo per futuri genitori, ma un esame clinico e, stando ai medici, per una donna incinta in perfetta salute tre ecografie classiche, una per ogni trimestre di gravidanza, sono più che sufficienti per monitorare il corretto sviluppo del feto.

Il nostro consiglio è quello di godervi il pancione continuando a immaginare naso, bocca e occhi del vostro bebè. E la sorpresa sarà ancora più bella!

Roberta Ragni

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Dopo una laurea e un master in traduzione, diventa giornalista ambientale. Ha vinto il premio giornalistico “Lidia Giordani”, autrice di “Mettici lo zampino. Tanti progetti fai da te per rendere felici i tuoi amici a 4 zampe” edito per Gribaudo - Feltrinelli Editore nel 2015.