La Questura di Milano, le Asl delle Province di Milano e Monza e Brianza, coordinate dalla Direzione Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà sociale della Regione Lombardia, hanno messo a punto un programma per stare vicino alle donne immigrate incinte senza regolare permesso di soggiorno.
Si tratta del “Progetto Cicogna” e si basa sulla garanzia dell’assistenza nei nove mesi di gravidanza e oltre, sostegno cui le donne straniere hanno diritto fino ai sei mesi successivi alla nascita del bambino, periodo in cui sia le donne incinte che i loro compagni non possono essere espulsi.
“La non conoscenza di queste norme – dice Giuseppe De Angelis, Dirigente dell’Ufficio Immigrazione della Questura di Milano – conduce spesso esso ad un esito tragico, come l’interruzione della gravidanza o l’abbandono del bambino“.
Sono l’89%, infatti, le donne straniere irregolari che decidono di interrompere la gravidanza, contro il 29,3% delle regolari.
Il progetto sarà operativo dal 18 luglio: attraverso il sito www.progettocicogna.it si potranno prendere tutte le informazioni necessarie in 5 lingue (inglese, francese, spagnolo, arabo e cinese), mentre in un’area riservata accederà solo il personale sanitario che certificherà lo stato di gravidanza della donna straniera irregolare.