Sono circa 3 milioni le italiane che soffrono di endometriosi, 14 milioni in Europa e 150 nel mondo.
Dopo il nostro speciale per conoscerla e curarla, torniamo a parlare di Endometriosi e lo facciamo in occasione del lancio sulle reti Rai, a partire dal 19 luglio, della Campagna informativa promossa dal Ministero delle Pari Opportunità.
Lo spot, realizzato in collaborazione con la Fondazione Italiana Endometriosi Onlus (Fie), mira a sensibilizzare le donne circa questa patologia, ancora poco conosciuta e che spesso non si sa neanche di avere perché, come accade nel 25% dei casi, può non presentare sintomi.
“Il problema – ha affermato in una nota il ministro Mara Carfagna – è stato troppo a lungo sottovalutato. Bisogna intervenire e con questo spot vogliamo andare oltre, aiutando le donne a conoscere la malattia e a ritrovare fiducia“.
Una fiducia che l’attrice Nancy Brilli, testimonial dello spot e vittima lei stessa della malattia, non ha mai abbandonato nella sua battaglia contro l’endometriosi.
“Alle donne dico di avere coraggio – ha affermato l’attrice –. Troppo spesso la prima cosa che viene detta alle donne affette è che non potranno avere figli. Forse è probabile, ma non sicuro, non è una condanna senza appello. La cosa più importante è mantenere la malattia sotto controllo e non sottovalutare i sintomi: a volte – conclude Nancy Brilli – basta una semplice analisi del sangue e con le cure del caso le ovaie possono essere salvate. L’endometriosi si può combattere, l’importante è non aspettare“.
A mantenere viva la speranza c’è poi la Fondazione Italiana Endometriosi che, oltre a portare avanti le sue campagne informative e di sostegno alle malate, punta molto sulla ricerca scientifica. L’ultimo studio, ad esempio, realizzato dal suo presidente Pietro Giulio Signorile, è stato classificato tra le migliori ricerche di medicina dal prestigioso istituto inglese “Faculty of 1000 Medicine“: un lavoro che mette in luce per la prima volta la stretta connessione tra endometriosi, infertilità, menopausa precoce ed inquinamento.
Ma la Fondazione opera anche sul fronte lavorativo perché l’endometriosi è una malattia che non incide soltanto sulla vita personale ma pure in quella lavorativa. L’obiettivo in quest’ottica, quindi, è quello di ottenere presto dall’Inps l’identificazione di tale patologia con una codifica che permetta di individuare quali servizi sanitari, sociali e previdenziali lo Stato deve assicurare alle donne affette.
In attesa di tali sviluppi non resta che guardare lo spot che, come spiega il regista Serafino Murri, vuole
“raccontare le pene fisiche, psicologiche ed esistenziali che patiscono le donne affette da questo male ma in una luce di speranza, attraverso lo sguardo di due generazioni: una madre che ne ha sofferto e sua figlia adolescente, che con lo sguardo pieno di empatia, leggendo il diario della madre da giovane ne ripercorre la storia”.
Visita i siti www.pariopportunita.gov.it e www.endometriosi.it e, a partire dal 17 luglio, guarda in anteprima lo spot. E ricorda che la prevenzione è il primo strumento per la lotta a qualsiasi tipo di malattia…