Legge

Legge 40, procreazione: no al preimpianto eugenetico

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Il Consiglio superiore di sanità ha espresso parere favorevole alle nuove linee guida della legge 40 sulla procreazione assistita.

Nelle nuove linee guida si vieterebbe la possibilità di effettuare test pre-impianto sull’embrione a scopo eugenetico e cadrebbe il limite precedentemente stabilito della produzione di soli tre embrioni da impiantare.

Il Css, secondo quanto confermano fonti del ministero della salute, nell’esprimere parere favorevole ha suggerito alcune modifiche al testo presentato a novembre dall’allora sottosegretario alla Salute Eugenia Roccella.

Le linee guida prevederebbero inoltre che gli embrioni prodotti non possano essere trasferiti ma debbano restare nella struttura iniziale e confermerebbero il divieto di diagnosi preimpianto sull’embrione a scopo eugenetico.

Ma questo punto dà spazio a più interpretazioni. Secondo alcuni membri del Css, il test preimpianto su coppie fertili ma portatrici di malattie genetiche non rappresenterebbe “eugenetica” e quindi sarebbe possibile effettuare il test, e ciò anche sulla base di alcune sentenze già espresse da tribunali. Secondo altri, invece, si deve prendere in considerazione la norma della legge a tutela della salute dell’embrione, sulla base della quale si esclude la possibilità di test preimpianto.

Le linee guida verranno ora vagliate dal ministro della Salute. Se il ministro apporrà la firma al provvedimento, le linee guida dovranno essere pubblicate in gazzetta ufficiale.

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Giornalista pubblicista, classe 1977, laurea con lode in Scienze Politiche, un master in Responsabilità ed etica di impresa e uno in Editing e correzione di bozze. Direttore di wellme per tre anni, scrive per greenMe da dieci. È volontaria Nati per Leggere in Campania