Il test ha dato risultato positivo, la visita ginecologica vi ha fatto vedere per la prima volta il vostro bimbo che già vi ‘naviga’ in pancia, le emozioni sono tante e forti. E subito, dovete adattare la vostra vita alla nuova condizione. Un po’ più di attenzione all’alimentazione, niente fumo e alcool, attenzione a non prendere troppo peso.
Farete subito tutti gli esami del sangue e comincerete con l’acido folico. Che, in gravidanza è fondamentale per prevenire malattie come la spina bifida. Non solo: gli esami possono evidenziare anche altre carenze a cui bisogna ovviare soprattutto in un momento delicato come la gravidanza.
Uno degli esami che farete è la ferritina. Questo esame sarà in grado di quantificare i livelli di ferro nel sangue. È stato dimostrato, infatti, che la dieta mediterranea ha un minimo di carenza di ferro di cui, però, soprattutto in gravidanza, si ha maggior bisogno.
L’anemia è l’aspetto cronico e patologico di questa condizione, tipica proprio di chi abita a ridosso del mediterraneo. In gravidanza, gli esperti raccomandano l’assunzione di almeno 60 mg al giorno di ferro. Da ciò trarrebbe giovamento anche il bambino.
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Uno studio revisionale di alcuni ricercatori britannici del Departments of Epidemiology and Nutrition – Harvard School of Public Health, basato almeno su 90 pubblicazioni esistenti che coinvolgevano in totale circa 2 milioni di donne, ha dimostrato che l’assunzione di ferro nelle dosi raccomandate consente di diminuire il rischio di anemia materna (-12%) e di basso peso alla nascita del bambino (3%).
Quindi, assumere anche per via orale un integratore di ferro, soprattutto dal sesto mese di gravidanza in poi, è importante e raccomandabile.