La durata del periodo di fertilità delle figlie è strettamente correlata al momento di entrata in menopausa delle loro madri. Un’ulteriore conferma di quanto il legame tra una madre ed una figlia possa essere realmente stretto, non soltanto dal punto di vista affettivo, ma anche fisico. A svelare l’esistenza di questa nuove correlazione è una ricerca condotta di recente in Danimarca.
I risultati dello studio in questione sono stati pubblicati sulle pagine della rivista scientifica Human Reproduction. Esso è stato condotto da parte dei ricercatori dell’Ospedale Universitario di Copenhagen, sotto la guida di Janne Bentzen. Nella ricerca sono state coinvolte oltre 500 donne la cui età era compresa tra i 20 e i 40 anni.
Per ognuna di esse, il numero di ovuli potenzialmente producibili è stato valutato attraverso un esame specifico e grazie alla misurazione dei livelli dell’ormone AMH. Dal monitoraggio dei livelli di tale ormone è stato possibile rilevare come nelle donne le cui madri erano entrate in menopausa precocemente, sia la quantità dell’ormone AMH che di ovuli prodotti diminuiva più rapidamente anno dopo anno, rispetto a quelle donne le cui madri erano entrate in menopausa più tardi.
Secondo quanto dichiarato da parte di Janne Bentzen, gli esperti hanno ipotizzato come i fattori materni possano avere un impatto importante anche sul potenziale riproduttivo di una donna in termine di riserva ovarica, cioè sul numero di ovuli ancora disponibili con il trascorrere degli anni.
I risultati ottenuti, secondo quanto emerso dallo studio e secondo quanto sostenuto da parte dei ricercatori, confermano che la riserva ovarica possa essere influenzata da fattori ereditari. Una riserva ovarica scarsa potrebbe inoltre di per sé stessa contribuire ad accorciare il periodo di vita fertile di una donna e a ciò potrebbero aggiungersi dei fattori ereditari, trasmessi dalla madre alla figlia.
Marta Albè