Presto potrebbe arrivere anche in Italia il congedo parentale a ore e non più a settimane, giorni o mesi. Sarà pagato per il 30% della retribuzione e potrà essere frazionato con flessibilità e accordo con il datore di lavoro fino agli 8 anni del bambino.
Una novità, valida sia per le mamme che per i papà, che permetterà un’ottimizzazione dei tempi senza perdere troppo dello stipendio. Sì perché con un congedo parentale che viene fruito ad ore (per un totale non superiore a dieci mesi complessivi) favorirà anche i papà che potranno, così, alternarsi nella presenza della vita dei loro figli alla mamma. Pensate, infatti, che con il congedo parentale a ore la mamma potrebbe lavorare al mattino e il papà essere in congedo e il pomeriggio viceversa.
In effetti, oggi il congedo parentale obbligatorio prevede per la mamma due mesi prima del parto e tre dopo il parto. Successivamente i periodi di maternità sono pagati all’80 o al 30% della retribuzione e variano a seconda della contrattazione. Tuttavia, il minimo di congedo richiesto era stato sempre di almeno un giorno, non meno: così spesso anche le donne non ne fruivano perché lo stipendio diventava veramente molto scarso.
L’Italia riprende, quindi, la normativa europea, che, tuttavia, dovrà essere recepita dai contratti collettivi dei lavoratori. Quindi, i tempi sono ancora lunghi.
Sara Tagliente