Uno studio, condotto in Gran Bretagna dall’Università del Surrey e da quella di Bristol e pubblicato su The Lancet, ha evidenziato come una carenza di iodio in una mamma in gravidanza possa avere effetti dannosi sul nascituro. Più nello specifico sul suo quoziente intellettivo.
Ad essere prese in esame sono state 1000 famiglie con donne in gravidanza a cui sono state analizzate le urine con lo specifico intento di misurare i livelli di iodio.
Successivamente è stato valutato il rapporto tra questo oligoelemento e il Qi dei bambini nati individuato attraverso dei test cognitivi somministrati ai piccoli una volta arrivati alle scuole elementari.
Il risultato è stato che le madri che avevano livelli più bassi di iodio in gravidanza avevano anche bambini con punteggi più bassi nei test.
C’è da ricordare che lo iodio è di fondamentale importanza per la formazione e lo sviluppo del cervello oltre che per la produzione di alcuni ormoni tra cui quelli tiroidei. È evidente che una sua carenza può essere dannosa per l’organismo e in particolare durante la gravidanza può influenzare negativamente la crescita e lo sviluppo del bambino.
Per evitare la carenza di iodio basta mangiare correttamente inserendo nella propria dieta alimenti che contengono questo prezioso minerale.
Gli alimenti ricchi di iodio sono: alghe, alcune specie di pesci, frutta, verdura, cereali, ecc…
In alcuni casi si può utilizzare anche il sale iodato ma, avvisano gli esperti, bisogna fare attenzione a non esagerare. Un consumo eccessivo di iodio può essere dannoso tanto quanto un’eventuale carenza.