Tra i pensieri che affollano la mente di una donna incinta c’è anche quello che riguarda la dieta da seguire, cosa sia giusto mangiare e cosa evitare.
Il fisico cambia, e questo è fuori dubbio: alla gravidanza si accompagna anche una modifica nei ritmi usuali del metabolismo. Tra confronti con amiche, consigli delle proprie mamme, le donne incinte si trovano spesso perse nell’altalena del chilo in più – chilo in meno – mangia – non mangiare.
Come regolarsi? Già vi abbiamo detto che la concezione secondo cui una donna durante la gravidanza debba mangiare per due appartiene al passato ed era una comoda scusa che le nostre mamme potevano utilizzare per mettere a tacere chiunque le rimproverasse per i loro eccessi a tavola.
Occorre adeguare l’alimentazione al cambiamento del metabolismo, certamente, ma non raddoppiare le porzioni! La dieta deve essere sana ed equilibrata (regola che vale comunque per tutti!) e lasciare ampio spazio a latte, latticini, frutta e verdura, proteine della carne e del pesce. Care future mamme, cercate di limitare, invece, il consumo di dolci, insaccati, fritti: fanno ingrassare senza offrire un apporto nutrizionale adeguato.
Eccoci alla fatidica domanda: quanti chili prendere quando si è in dolce attesa? È impossibile stabilire una regola assoluta e valida per tutte: ogni organismo risponde in modo diverso alla gravidanza ed il consiglio è quello di affidarvi al vostro medico, che saprà fornirvi le risposte più adeguate al vostro caso.
Ci sono, comunque, alcuni parametri generali, che è utile conoscere per potersi orientare.
Dividiamo il periodo della gestazione in tre trimestri: durante il primo, l’ago della bilancia non sale di molto; in alcuni casi può persino scendere, perché le nausee impediscono di mangiare con regolarità.
Nel secondo trimestre l’aumento di peso diventa più evidente: superati i critici tre mesi iniziali, con i connessi disturbi gastrici, l’appetito aumenta e si fanno spazio anche quei desideri insoliti ed improvvisi, le voglie!
Assecondarle? Dipende: la vaschetta da un chilo di gelato al cioccolato, che era la compagna di qualche serata con le amiche durate l’adolescenza, non è il regalo migliore che possiate fare a vostro figlio e alla vostra linea!
Cercate di mangiare con una periodicità regolare, spezzando l’intervallo tra i pasti principali con due spuntini.
Ideale, giunte al sesto mese, è l’aumento di sei chili di peso: uno o due chili in più non devono gettarvi nel panico, ma se la crescita di peso è molto più consistente, o al contrario nettamente inferiore, rivolgetevi al vostro medico.
A partire dal terzo trimestre si tende a crescere di un chilo al mese. Al termine della gravidanza si dovrebbe raggiungere un aumento compreso tra i 9 ed i 12 chili, quelli che, dopo il parto, potranno essere eliminati con facilità e senza sforzo.
Bisogna infatti considerare che, sul totale, il bambino incide con 3-4 chili: per il resto ci sono l’utero (900 g), la placenta (500g), il volume sanguigno (1,5 kg), le riserve lipidiche (2-3 kg), la ritenzione idrica (2 kg) ed il seno (400 g).
Attenzione però: non considerate questi dati come un principio universalmente valido: si tratta di cifre indicative, che possono servire come parametro di riferimento, con il quale ogni futura mamma potrà confrontare i propri valori, che varieranno in base a numerosi fattori, tra cui determinante è l’indice di massa corporea (IMC).
In base alla cifra ottenuta nel calcolo dell’IMC varia anche il numero dei chili da prendere durante la gravidanza: naturalmente più alto è l’IMC, più si dovrà tenere sotto controllo l’aumento di peso.
Vi forniamo un piccolo schema di riferimento: con un IMC fino a 18 si possono prendere 20kg; da 19 a 22: 15 kg; da 22 a 23: 12 kg; con più di 24 di IMC, l’aumento auspicabile è di 10kg.
Vi ripetiamo, tuttavia, che è fondamentale affidare il controllo della dieta al vostro medico, considerando tra l’altro che, come vi abbiamo già detto, ciò che mangiate influenzerà i gusti futuri di vostro figlio!
Francesca Di Giorgio