Travaglio doloroso, obesità ed ansia: queste le paure più diffuse durante la gravidanza.
E non solo. Le donne hanno anche il timore di dover fare un giorno i conti con la depressione post partum. Le più esposte? Le signore over 40.
La depressione dopo il parto coinvolge il 10-15% delle puerpere. E le ultraquarantenni vanno incontro, rispetto alle più giovani , anche al parto prematuro ed all’insufficienza placentare, di conseguenza anche al taglio cesareo. Sono però diminuiti i casi di sindrome di Down in nati da madri oltre i 35 anni che si sottopongono regolarmente all’amniocentesi.
Paradossalmente si contano più casi nelle gestanti di età inferiore, considerate da sempre a minor rischio.
I fattori di rischio per la depressione, secondo il Prof. Riccardo Ingallina, responsabile dell’ostetricia e ginecologia della casa di cura accreditata Villa Pia, sono: “l’aumento del l’ormone pCRH, che se carente non stimola più la produzione del cortisolo considerato l’antidepressivo naturale. Fattori causali sono i disturbi del sonno, l’ansia che in genere insorge intorno alla 32° settimana di gestazione, la depressione pregressa e familiare, intervalli brevi tra le gravidanze, eventi stressanti e conflittualità all’interno della coppia“.
I consigli per non cadere in depressione: occorre pensare che la depressione potrebbe rubare la “gioia della maternità“, ma soprattutto se con l’aiuto tempestivo di psicoterapeuti si attua un progetto terapeutico ai primi segnali di allarme, come capogiri e riduzione della memoria, si rinsaldano i legami affettivi sviluppando col coniuge una cogenitorialità più responsabile ed un miglior attaccamento madre-padre-neonato.