“Son tutte belle le mamme del mondo” diceva una famosa canzone degli anni ’50. Ma oggi, a distanza di molti anni, come sono le nostre mamme?
Belle, forse anche più di prima, ma sicuramente molto cambiate, così come è cambiato il tempo in cui viviamo. Casalinghe, lavoratrici part-time o full-time, non fa differenza, tutte le madri amano i propri figli, ma solo una tipologia di madre riesce a dare al figlio tutto ciò di cui ha bisogno: la mamma part-time.
Da un recente studio pubblicato sul Journal of Family Psychology condotto da un gruppo di ricercatori della University of North Carolina, che hanno seguito per 10 anni un campione di 1300 donne alle prese coi loro bambini, è infatti emerso che le mamme che riescono a seguire meglio i loro figli sono quelle che hanno un lavoro part-time. Queste ultime sono il giusto compromesso fra la casalinga che trascorre tutto il tempo a casa insieme al figlio e la lavoratrice full-time, che di tempo col figlio ne trascorre di meno.
Perché le donne che trascorrono solo una parte del loro tempo al lavoro riescono a dare il meglio ai loro figli?
La risposta a questa domanda è davvero semplice: le cosiddette mamme part-time trascorrono con i loro cuccioli la stessa quantità di tempo delle mamme a tempo pieno, ma lo trascorrono in modo qualitativamente migliore, perché si dedicano anche a ciò che a loro piace. Lavorano una parte della giornata e nell’altra si occupano dei loro figli dandogli tutto l’amore che hanno, facendoli sentire felici, perché loro stesse sono felici di ciò che fanno. Ciò spesso non accade nel caso delle mamme casalinghe, che non nascono come tali, ma lo diventano, rinunciando al proprio lavoro pensando di poter crescere meglio i propri figli e dopo un po’ di tempo si ritrovano a rimpiangere quella scelta.
La parola d’ordine è non rinunciare al tuo lavoro, non ce n’è bisogno!
I genitori devono essere presenti nella vita dei loro figli, ma non per questo devono rinunciare alla loro carriera lavorativa. I bambini hanno bisogno di genitori che trasmettano felicità e sicurezza, cosa che non riesce a fare affatto una mamma a tempo pieno, che si pente di esserlo. Come afferma infatti la dottoressa Maria Malucelli, docente di psicologia clinica e specialista in psicoterapia cognitiva dell’età evolutiva: “I genitori devono stare nella testa e non nei letti dei figli. Una madre soddisfatta e realizzata comunica felicità, sicurezza, benessere e rende autonomi i propri figli”.
Le madri che hanno deciso di sacrificare il proprio lavoro per i figli si ritrovano ad avere moltissimo tempo da spendere con loro, ma non hanno la giusta energia per farlo, in quanto si sentono depresse e così facendo mettono in difficoltà i loro bambini, che non hanno una mamma più presente di quelli che hanno una mamma part-time, ma una mamma frustrata e infelice che molto spesso deve ricorrere alla terapia per risolvere i suoi problemi.
La chiave del successo nell’educare un figlio sta nell’essere felici della propria vita, solo in questo modo il bambino interiorizzerà i giusti valori e non sarà soggetto ad ansie e paure. Una mamma appagata dall’ambito domestico-lavorativo riesce a trasmettere sicurezza ai propri figli e li aiuta a crescere forti e responsabili, anche perché non vede il momento del distacco dal figlio come un trauma, ma come un breve arco di tempo in cui poter fare le proprie cose prima di correre a riabbracciarlo.
Il momento del distacco dal bambino può diventare un trauma, ma esiste un modo molto semplice per non renderlo un problema: sorridere e non mostrarsi ansiose. Come spiega la dottoressa Maluccelli riprendendo una teoria di John Bowlby, psichiatra, etologo e cognitivista, un bambino accetta meglio il distacco da una madre che lo saluta sorridendo, piuttosto che quello da una madre che lo saluta con le lacrime agli occhi e un grosso senso di colpa.
Dopo aver parlato di casalinghe e le mamme a “tempo parziale”, vanno menzionate anche le donne che lavorano troppo e hanno ben poco tempo da dedicare ai loro figli ossessionate dalla loro smania di successo. Quest’ultima tipologia di madri è la peggiore, queste mamme passano troppo tempo a lavoro e talvolta si portano il lavoro anche a casa, trascurando così i propri bambini. I figli di queste madri crescono male e troppo velocemente, proprio per questo motivo come afferma la psicoterapeuta: “Quando questi bambini crescono diventano giudici spietati che rimproverano le madri per le loro assenze che non si possono più recuperare“.
Se le mamme a tempo pieno sono troppo depresse e quelle che lavorano full-time sono troppo occupate per educare al meglio i propri figli, sembra ovvio affermare che la mamma migliore è quella che ha un lavoro con un contratto part-time.
Italia Imbimbo
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