«Sei incinta, ora devi mangiare per due». Mai luogo comune fu tanto sbagliato, ma soprattutto dannoso!
Perché finalmente qualcuno, nel magico mondo della scienza, ha confermato con degli studi appositi ciò che in fondo già sapevamo: una mamma in sovrappeso, quasi certamente metterà un figlio a sua volta a rischio, con probabile ipertensione, iperglicemia e colesterolo alto.
Lo studio a cui ci riferiamo è quello recentemente pubblicato sulla rivista scientifica Circulation, e condotto in collaborazione tra L’Università Ebraica di Gerusalemme (Israele) e L’Università di Washington (Usa). A capo della ricerca c’è il dottor Hagit Hochner, che con il suo team ha deciso di esaminare 1400 persone nate, a Gerusalemme, nel biennio 1974-76, dunque oggi dei quasi-quarantenni.
Gli studi hanno rivelato che chi, tra gli individui esaminati, era nato da una mamma in sovrappeso, verso i 32 anni aveva cominciato a notare qualche problemuccio di linea: le maniglie dell’amore, una pressione ballerina, i trigliceridi elevati (e il colesterolo buono, ovviamente, troppo basso). La questione riguarda, in particolare, coloro la cui mamma aveva preso, in gravidanza, più di 14 chili (mangiando “per due”, insomma).
Questione di genetica? Vi chiederete. Non proprio, perché non si tratta di un’ereditarietà dei chili di troppo, quanto dell’ennesima prova che ciò che ci è accaduto mentre eravamo ancora dei feti può condizionare la nostra intera vita.
E allora, abbasso le voglie inventate, abbasso le porzioni sproporzionate e viva l’uso della bilancia in gravidanza (con moderazione, sempre!), viva i pasti piccoli e frequenti per le future mamme: ne va della salute dei figli.
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Marina Piconese