Violenza e autismo: due fenomeni completamente diversi ma tra loro correlati. Si, perché secondo uno studio del Dipartimento di Scienze Sociali e Comportamentali della Harvard School of Public Health, per le donne che hanno subìto violenze o abusi sessuali da bambine, aumenta il rischio di avere bambini affetti da autismo.
Lo studio, pubblicato sulla rivista JAMA Psychiatry, ha preso in considerazione 52 mila donne vittime di abusi fisici, emotivi e sessuali scoprendo che per loro la probabilità di mettere al mondo un bimbo autistico era 3,5 volte più alta rispetto alle altre donne, con una percentuale che può aumentare fino al 60%.
In particolare, il team di studiosi, guidati dalla dottoressa Andrea L.Roberts, hanno rilevato che 451 donne, tra quelle partecipanti alla ricerca, avevano avuto un bambino con disturbi dello spettro autistico.
Nell’indagine è stata presa in considerazione la loro vita passata – violenza fisica derivata da punizioni, violenze emotive e abusi di carattere sessuale – e fattori che, durante la gravidanza, possono aumentare il rischio autismo, come il diabete gestazionale, la preeclampsia (gestosi) e il parto prematuro. Sono stati inoltre esaminati l’uso di farmaci inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina, il vizio del fumo e dell’alcol e eventuali abusi da parte del partner.
Non è ancora chiaro perché gli abusi subìti durante l’infanzia possano aumentare il rischio di avere un bambino autistico, ma gli studiosi ipotizzano che questo fenomeno possa essere una “risposta” allo stress vissuto, che si caratterizza con una possibile modifica e azione degli ormoni nei confronti del cervello del feto, un’infiammazione organica e una possibile storia di malattie mentali presenti in famiglia.
Certo è che questa scoperta non incoraggia le donne già vittime di abusi.