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Ultimo giornata della Psoriasi. Scoperta la mappa genetica

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Oggi è l’ultima Giornata nazionale della psoriasi, organizzata dall’ADISPO. Il 29 ottobre è invece in programma la Worl Psoriasis Day (WPD).

In diverse piazze italiane si possono visitare stand informativi dove medici volontari distribuiranno opuscoli, depliant e booklet per informare su tutto quello che bisogna sapere sulla malattia, sulle nuove terapie e sui centri specializzati nella cura della Psoriasi e Psoriasi Artropatica.

La psoriasi è una malattia che in tutto il mondo colpisce più di 100 milioni di persone, circa 2,5 milioni in Italia. È un disturbo auto-immune, cioè il sistema di difesa dell’organismo impazzisce attaccando la pelle. La conseguenza di questa pazzia è la comparsa sulla pelle di macchie rossastre e squamose localizzate soprattutto su gomiti, ginocchia, cuoio capelluto e schiena. Ovviamente ci sono anche ripercussioni psicologiche da dover gestire, perché è difficile accettare la propria pelle in questo stato.

La novità in campo di ricerca sulla psoriasi è che è stata tracciata la sua mappa genetica. La scoperta è frutto di un lavoro su scala mondiale che ha permesso di scovare tantissime mutazioni genetiche legate alla malattia che possono essere utilizzate a scopi terapeutici proprio perché metteranno in luce le basi di questa patologia per poter creare terapie sempre più efficaci per ritardarne l’evoluzione verso forme più gravi.

L’annuncio, in Italia è stato dato dai genetisti di Tor Vergata Giuseppe Novelli ed Emiliano Giardina. Novelli, preside della Facoltà di Medicina dice: È stato raggiunto un importantissimo risultato che fa luce definitivamente sulla doppia natura, immunitaria ed epidermica, della malattia, scovando numerosi difetti nei geni della cute e del sistema immunitario.

Molta attenzione durante questo studio è stato rivolto ad una delle forme più gravi di psoriasi, cioè l’artrite psoriasica che rappresenta il 5-10% dei casi totali e colpisce soprattutto mani e piedi con danni ossei ed articolari oltre che dermatologici.

La ricerca ha prodotto cinque lavori indipendenti e altrettante pubblicazioni sulla rivista Nature Genetics. La base comune di tutte le ricerche è stato il confronto del DNA di individui sani con quello dei pazienti per verificare le differenze e le mutazioni attribuibili alla malattia.

Richard Trembath del King’s College di Londra ha analizzato il DNA di 2.622 psoriasici e 5.667 pazienti sani in Inghilterra, trovando alcune mutazioni legate alla malattia, queste mutazioni sono state successivamente confermate dall’altro ramo europeo dello studio. Lo studio in Cina è stato effettuato da Xue-Jun Zhang, della Anhui Medical University di Hefei.

Novelli ci sottolinea come i risultati cinesi siano stati molto interessanti: Quest’ultimo studio ha svelato che tra i cinesi i geni coinvolti sono diversi rispetto alle popolazioni occidentali, mostrando che la psoriasi è una malattia molto eterogenea“.

Continua poi spiegando i dubbi che esistevano sulla psoriasi: Si è a lungo discusso se la psoriasi fosse primariamente una malattia dell’epidermide o del sistema immunitario. Questi studi mettono tutti d’accordo, poiché identificano mutazioni sia nei geni che regolano la cute sia in quelli del sistema immunitario. Per la psoriasi artropatica sono stati identificati anche geni della risposta infiammatoria“.

Novelli conclude dicendo: Tali studi promettono di favorire lo sviluppo di terapie innovative, più efficaci e personalizzate e in grado di ritardare l’evoluzione della malattia verso forme più gravi”.

Dopo la mappatura dei geni della psoriasi ora aspettiamo la nascita di cure molto più efficaci nel contrastare questa malattia.

Lazzaro Langelllotti

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