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Haiti, risa e brindisi tra morte e macerie

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In posa con le bottiglie in mano e grossi sorrisi stampati in viso. Sembra una comitiva di amici in vacanza nella Repubblica Dominicana, ma si tratta di medici. Medici che qualche ora prima, probabilmente, avevano visto morire uomini, che avevano amputato arti, e respirato l’odore della sofferenza.

Si tratta di un gruppo di dottori portoricani, presenti ad Haiti per prestare soccorso all’indomani del 12 gennaio, giorno in cui morte e distruzione hanno cancellato in pochi istanti migliaia di vite umane.

Probabilmente un modo per allentare la tensione che quotidianamente si trovano a vivere, ma di sicuro davvero poca la sensibilità di questi medici, ritratti durante brindisi, con bicchieri e bottiglie in mano, mentre bevono whisky. O ancora altre foto in cui gli uomini si fanno riprendere con una sega, di quelle che si utilizzano per le amputazioni. Per non parlare degli scatti in pose militari con mitra e fucili, “gentilmente” prestati dai soldati presenti nella zona.

Le foto, oltre un migliaio, sono state pubblicate su Facebook, dal gruppo “Salvemos a Haiti” e hanno fatto il giro del mondo. Sono state addirittura le più viste in questi giorni sul sito della Cnn, ma da Facebook adesso sono state rimosse. Dal Sud America agli Usa, la notizia è subito stata ripresa dai maggiori media americani. Il presidente del senato portoricano, Thomas Rivera ha assicurato che verranno presi opportuni provvedimenti:

“Quelle immagini sono di una crudezza ed insensibilità incredibile”.

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Giornalista pubblicista specializzata in Editoria, Comunicazione Multimediale e Giornalismo. Nel 2011 ha vinto il Premio Caro Direttore e nel 2013 ha vinto il premio Giornalisti nell’Erba grazie all’intervista a Luca Parmitano.