Le donne italiane sono molto salutiste per quanto riguarda l’alimentazione ma molto pigre e sedentarie. Lo rivela l’Osservatorio Nestlé-Fondazione ADI, che ha diffuso i suoi dati sul gentil sesso proprio in occasione della festa dell’8 marzo.
Sono mamme, compagne, lavoratrici, ma non saltano mai i pasti e danno più importanza alla colazione rispetto a pranzo, che solitamente è “veloce e frugale”, e cena, “più semplice e leggera”. La colazione è infatti vissuta come un momento fondamentale per iniziare la giornata col piede giusto.
“Un momento in cui le donne amano dedicarsi a se stesse dando spazio al gusto e alla varietà”,
dice l’Osservatorio. Il 50% del campione analizzato, inoltre, si è detto molto attento al contenuto calorico degli alimenti assunti (+ 14% rispetto al 36% del campione maschile), mentre il 63% ha dichiarato di controllare le porzioni che assume (contro il 49% degli uomini).
“Le donne si sentono spesso insoddisfatte del proprio peso, molto più di quanto accada agli uomini. Questo malgrado gli indici dimostrino che l’obesità è un fenomeno meno presente nel mondo femminile. Se l’attenzione per una corretta alimentazione è molto diffusa fra le donne è importante che esse imparino a sviluppare un rapporto sano e consapevole con il cibo che non preveda privazioni o sensi di colpa ma equilibrio e varietà”,
commenta Giuseppe Fatati, presidente Fondazione ADI.
Ma dall’analisi emerge anche un lato negativo delle donne italiane: sono troppo sedentarie, molto di più rispetto agli uomini.
Lo dimostra, ad esempio, il fatto che dichiarano di mangiare quasi sempre a casa. Delle intervistate, poi, solo il 24% pratica sport (pochissimo rispetto al 40% degli uomini), mentre ben il 40% dice di condurre una vita sedentaria e di muoversi poco (contro il 30% per gli uomini).
“Per le donne il cibo è un atto fortemente legato alla situazione psico-fisica ed emotiva del momento”.
Secondo l’Osservatorio oggi:
“la donna è informata e consapevole, ma ancora in bilico tra buone abitudini e pigrizia, tra desiderio di soddisfazione e senso di colpa”.