Si svolgerà lunedì prossimo 16 maggio l’Euromelanoma Day, la campagna informativa organizzata dalla Società italiana di dermatologia e malattie sessualmente trasmesse (SIDeMaST).
Intanto, vengono diffusi i dati di un’indagine svolta dall’Università degli studi dell’Aquila su 1.204 alunni di licei e istituti tecnici abruzzesi.
Ebbene, il 97% degli studenti conosce i rischi legati a una scorretta esposizione solare e ha sentito parlare dei tumori cutanei, il 58,6% ha correttamente identificato le loro cause e il 64,2% addirittura i nomi. Infine, il 70% conosce bene la pericolosità dei raggi solari e delle neoplasie cutanee (80,6%). Il problema è che solo il 13,5% utilizza sempre una protezione, mentre quasi il 40% ha confessato di non farne mai uso.
In più, spiega Ketty Peris, direttore della clinica dermatologica dell’Università aquilana:
“le ragazze si sono dimostrate più informate sui rischi associati a una tintarella non corretta eppure non rinunciano ai lettini solari e se devono proteggersi dal sole preferiscono mettersi sotto l’ombrellone. Mentre i ragazzi, più diligenti, indossano maglietta e cappellino”.
Indice
IL MELANOMA
Si tratta di un tumore che prende vita dai melanociti, le cellule da cui dipende la colorazione della pelle che si trovano nello strato più profondo dell’epidermide. In genere nei maschi colpisce il dorso, nelle donne gli arti inferiori. Può comporsi di 4 stadi, che vanno dalla comparsa di alcuni melanociti anormali sulla pelle, fino a un tumore che può colpire anche altre parti del corpo, come il fegato, il cervello, i polmoni, le ossa o il tratto gastrointestinale.
Secondo i dati 2009 dell’Associazione italiana registri tumori, in Italia ogni anno si registrano 14,3 nuovi casi di melanoma ogni 100 mila uomini e 13,6 nuovi casi ogni 100 mila donne, soprattutto nella popolazione tra i 40 e i 60 anni.
L’ABBRONZATURA
Abbronzarsi fa bene, è fuori di dubbio. Il sole fa bene alle ossa e tira su l’umore. Stimola la sintesi di vitamina D e tiene lontane malattie infettive, autoimmuni e cardiovascolari. Ma l’imperativo è “non strafare“, come afferma Mario Santinami, responsabile struttura melanomi e sarcomi e vicedirettore scientifico della Fondazione Istituto tumori di Milano. Fondamentale è non scottarsi, perché sono le bruciature a mettere a repentaglio la pelle.
I NEI
Secondo i dati raccolti tra i partecipanti all’edizione 2010 dell’Euromelanoma Day, su 1.085 questionari compilati è emerso che solo 1 italiano su 3 fa controllare periodicamente i propri nei, il 31,4% usa poco le creme solari e il 21,8% per niente.
Dice Santinami:
“È bene che tutti facciano una visita dal dermatologo almeno una volta nella vita. Si può fare un primo check up compiuti i 25 anni di età, fatta eccezione, è ovvio, per i casi in cui ci si trovi di fronte a una lesione fortemente sospetta. Chi ha molti nei o ha già avuto casi di melanoma in famiglia dovrebbe invece fare un controllo una volta all’anno e, soprattutto, un auto-controllo periodico (ogni tre mesi) di tutta la superficie della propria pelle, rivolgendosi a un dermatologo quando si osserva nel neo un cambiamento di colore, forma, dimensione oppure quando ne compare uno nuovo”.
IL METODO ABCDE DI CONTROLLO DEI NEI
- Asimmetria: quando una metà del neo è asimmetrica, cioè nettamente diversa dall’altra
- Bordi: quando i bordi del neo divengono irregolari rispetto alla pelle circostante
- Colore: quando il colore originale regredisce o non c’è più e compaiono sfumature nere, grigie, blu o rossastre
- Dimensione: quando le dimensioni del neo superano i 6-8 mm
- Evoluzione: l’aspetto del neo cambia, oppure dà prurito o sanguina
Quanto all’esposizione al sole, ricordiamo le solite regole: non esporsi nelle ore più calde (tra le 11 e le 15), usare un filtro solare con fattore adeguato al proprio fototipo e indossare indumenti adeguati per la protezione.
Euromelanoma Day: fino al 14 maggio è poi possibile prenotare una visita gratuita in 53 centri ospedalieri chiamando il numero verde 800591309.